Cambia identità per non pagare le multe
L’uomo, dal 1985, ha usato il nome del cognato per schivare sanzioni e processi
Prende una multa ma per non pagarla declina altre generalità, quelle del cognato. Dopodiché ci prende gusto e per 33 anni, utilizza la falsa identità per commettere piccoli reati. Renato Fasani, un cinquantanovenne d’origine di Pavia, è stato rinviato a giudizio per sostituzione di persona. Dall’inchiesta è emerso che, con le false generalità, aveva registrato anche la nascita della figlia.
La prima volta era stato nel 1985, un po’ per gioco un po’ per dispetto. Pizzicato in divieto di sosta, Renato Fasani, cinquantanovenne nato a Pavia, si era nascosto dietro la vita di un altro, suo cognato, un artigiano, G.A. E, lì per lì, invece di dare al vigile le proprie generalità, si era spacciato per quello. A pensarci gli veniva un po’ da ridere: G.A. lavoratore, grande senso di responsabilità, era praticamente il suo rovescio. Tanto quello era prevedibile, quanto lui era sfuggente. Lineare l’uno, complicato l’altro.
Oggi, 33 anni e molte false declinazioni di generalità dopo, Fasani è stato rinviato a giudizio per sostituzione di persona. L’inchiesta della pm Simona Maisto ha ricostruito che, da quella prima multa, il cinquantanovenne non si è mai fermato, servendosi dell’identità del cognato per schivare multe e falsificare assegni, dribblare processi e scansare penali.
Trent’anni giocati in difesa per G.A. costretto a impugnare, ricorrere, resistere. Chiamato in causa, di volta in volta, per il furto di una Cinquecento, per un assegno fasullo (con i cui proventi Fasani aveva acquistato un Rolex) e perfino per un incidente stradale nel quale Fasani era incappato. In questo caso la declinazione di false ge- neralità si accompagnava alla denuncia di smarrimento della patente con cui l’imputato aveva cercato di mettersi al riparo da ulteriori verifiche. A indagini avviate, la scoperta: G.A. non era solo uno scudo anagrafico per eludere gli effetti collaterali di una vita di espedienti. Ma anche la base sulla quale costruire una relazione sentimentale. E infatti, come G.A., Fasani si era presentato a Sanna Joniina Vihersari, divenuta sua compagna. E madre di sua figlia, registrata all’anagrafe comunale come A.A. dal cognome della sua ormai trentennale vittima.
Il trucco L’uomo ha 59 anni e con questo trucco ha schivato perfino processi