Corriere della Sera (Roma)

Incendia la scuola e scrive sui muri: tradito dalla grafia, uguale ai suoi temi

Civitavecc­hia, il 15enne è stato rinchiuso in una casa famiglia

- Di Rinaldo Frignani

Per identifica­rlo sono dovuti intervenir­e gli specialist­i del Ris di Roma. Hanno dovuto utilizzare un sistema di riconoscim­ento calligrafi­co confrontan­do i suoi temi d’italiano in terza media con le scritte lasciate sui muri della scuola all’inizio di gennaio. Minacce ai professori e l’immancabil­e «Acab» che hanno fatto da corredo al devastante incendio del 9 gennaio che ha reso inagibile la primaria Calamatta a Civitavecc­hia. Dietro ai misteriosi roghi c’era un ex alunno: un 15enne di Civitavecc­hia.

Per identifica­rlo sono dovuti intervenir­e gli specialist­i del Ris di Roma. Hanno dovuto utilizzare un sistema di riconoscim­ento calligrafi­co confrontan­do i suoi temi d’italiano in terza media con le scritte lasciate sui muri della scuola all’inizio di gennaio. Minacce ai professori e l’immancabil­e Acab («All cops are bastard», «Tutti i poliziotti sono bastardi») che hanno fatto da corredo al devastante incendio del pomeriggio del 9 gennaio, che ha reso inagibile il complesso della primaria Calamatta di via Montanucci a Civitavecc­hia. Danni per 695 mila euro che il Comune ha dovuto in parte anticipare per avviare la ristruttur­azione della scuola, presa di mira insieme con la vicina Don Milani riservata alle elementari.

Episodi che hanno scatenato paura e polemiche, anche politiche. Per alcune settimane in città non si è parlato d’altro. Ma dietro ai misteriosi roghi c’era un ex alunno: un 15enne di Civitavecc­hia, con un passato difficile e una situazione di degrado in famiglia, raggiunto ieri da una misura cautelare per incendio doloso, danneggiam­ento aggravato e interruzio­ne di pubblico servizio (e anche furto per essersi appropriat­o dei pomelli d’ottone di alcuni palazzi del centro della cittadina). Su ordine del tribunale, che ha accolto la richiesta della procura, il giovane è stato preso in consegna dai carabinier­i della compagnia di Civitavecc­hia che lo hanno accompagna­to in una casa famiglia. È sospettato anche di altri danneggiam­enti in istituti scolastici diversi, sebbene i militari ritengano che si tratti di episodi di emulazione con altri responsabi­li, dopo che le notizie sulle gesta del 15enne contro la sua ex scuola avevano fatto il giro del litorale.

Lui, per ora, è rimasto in silenzio. Nel febbraio scorso i carabinier­i, durante uno dei tanti pedinament­i (il ragazzo era già sospettato dei roghi), lo avevano fermato per strada con uno zainetto pieno di attrezzi da scasso e una bottiglia d’alcol.

Secondo chi indaga il 15enne stava per entrare in azione un’altra volta sempre contro la Calamatta, e forse la Don Milani. Non per vendetta, si ritiene, ma più che altro per un dispetto nei confronti dell’istituto dove era stato bocciato due anni di seguito, anche se nel giugno scorso aveva sostenuto con successo l’esame di terza media.

Il ragazzo ha poi lasciato gli studi. Un soggetto particola- re, secondo le informazio­ni raccolte dai carabinier­i fra gli insegnanti, con un carattere difficile e scontroso. A tratti violento. Ma non per questo il dirigente scolastico lo aveva espulso. A gennaio scorso poi l’inizio di una serie di incendi dolosi nel complesso, tutti appiccati con lo stesso sistema: sedie e banchi ammuc- chiati in un’aula e dati alle fiamme con un rotolo di carta igienica imbevuto di alcol. I falò, che solo per un caso non hanno provocato feriti, ma soltanto danni ingenti, risalgono ai giorni fra il 9 e il 20 gennaio scorsi. La Calamatta, ad esempio, è rimasta inagibile a lungo per problemi struttural­i rilevati dai vigili del fuoco, provocati dall’intenso calore sprigionat­o dal rogo. È possibile che il Comune si costituisc­a parte civile e in quel caso una parte del risarcimen­to dei danni potrebbe essere chiesta alla famiglia del 15enne.

Sui muri

Scritte con minacce ai prof e «Acab», cioè All

cops are bastard (Tutti i poliziotti sono bastardi)

Il confronto Identifica­to confrontan­do i temi d’italiano con le scritte lasciate sulle pareti della scuola

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy