Roma all’Olimpico Sfida disperata con il Barcellona
Stasera sfida disperata al Barça, Di Francesco striglia la Roma
«Crediamoci». È questa la sintesi di Eusebio Di Francesco, alla vigilia del ritorno dei quarti di Champions League contro il Barcellona. Si parte dal 4-1 per gli spagnoli, un risultato quasi impossibile da rimontare. «Dobbiamo giocare con grande amore - le parole del tecnico giallorosso - e al derby di domenica penseremo poi. Un miracolo? Forse, ma abbiamo il dovere di provarci».
Di Francesco chiarisce il senso di alcune sue dichiarazioni al termine della gara persa con la Fiorentina: «Non è vero che la squadra non si allena con intensità, mi riferivo solo all’ultimo allenamento: a Roma si cerca spesso di mettere tutti contro tutti, travisando quello che si dice. La cattiveria che a volte non hai in allenamento, poi, si vede in partita e i ragazzi, a partire da Barcellona ma anche con la Fiorentina, sono mancati sotto il punto di vista del cinismo, della concretezza e della cattiveria. A Roma la mentalità vincente non c’è mai stata, o c’è stata molto poco. Dobbiamo costruirla dentro Trigoria con i fatti e non con le chiacchiere».
Qualche dubbio di forma- zione: «Serve gente che abbia il gol nel Dna, come Schick e Cengiz: schiererò chi tra i due mi darà le sensazioni migliori nella rifinitura». Il favorito sembra il ceco, mentre l’attaccante turco potrebbe giocare nel derby. Altro ballottaggio a centrocampo, con Pellegrini in vantaggio su Strootman per stare al fianco di De Rossi e Nainggolan.
«Radja è uno di quelli che sarebbe titolare anche nel Barcellona. Ha potenzialità impressionanti, magari non è riuscito a metterle in campo sempre ma deve trascinare i suoi compagni. Gli ho dato
0 gol subiti dalla Roma all’Olimpico in Champions. Ma questa serra si parte dal 4-1 per i catalani
questo peso: è una responsabilità che un calciatore forte come lui deve prendersi».
Il centrocampista belga, seduto al fianco del tecnico, annuisce: «Nella mia carriera ho sempre giocato per vincere, ma a volte preferisco prendere la via più difficile. Per me è più importante essere protagonista in un progetto come quello della Roma e cercare di vincere in una squadra magari meno favorita. Ho scelto questa piazza anche per questo e prima o poi riusciremo a vincere qualcosa».