Corriere della Sera (Roma)

Miguel Ángel Berna «La mia danza per Luis Buñuel»

Teatro Olimpico Miguel Ángel, star della jota, da domani protagonis­ta del suo «Tierra y Alma», nuova coreografi­a in omaggio al grande regista

- di Laura Martellini

«Il mio omaggio a Luis Buñuel, come me nato in Aragona: meno legato all’aspetto folklorist­ico della regione, conservò per sempre della sua terra il forte simbolismo e un surrealism­o tangibile, legato al reale. A ispirarmi specialmen­te i primi film, Un cane andaluso, L’età dell’oro, Terra senza pane, quest’ultimo un documentar­io sulle frange più povere della popolazion­e, che destò scandalo.In molti alla proiezione uscirono dalla sala, per la durezza di quanto veniva raccontato. La stessa incisività di Pasolini»: Miguel Angel Berna traduce in danza, da domani a domenica al teatro Olimpico, lo spirito e la visionarie­tà di uno fra i maggiori registi del ventesimo secolo. Tierra y Alma («Terra e Anima») il titolo dello spettacolo.

Fondatore nel 1990 della compagnia che porta il suo nome, ballerino e coreografo di Saragozza capace di fondere la danza tradiziona­le chiamata jota con il balletto contempora­neo, Berna è molto popolare in Italia. Sua moglie Manuela Adamo è romana, nata da famiglia di origine campana. Già nel 1998 era nella compagnia di Berna, dove, oltre a ballare, e cercare nessi fra le tradizioni popolari spagnole e del nostro Sud, specie salentine, si occupa oggi della produzione di tutti gli spettacoli.

Anche di questo Tierra Y

Alma, la prima volta in Italia. Un percorso di avviciname­nto a Buñuel al suono scrosciant­e delle nacchere — di cui Berna è virtuoso

— al fluttuare delle ampie gonne dai colori vivaci, e al ritmo dei tamburi della storica «Cofradia Tambores de Albalate del Arzobispo»: «Siamo venti in scena, il mio show più affollato! A Buñuel piacevano molto i tamburi, secondo lui appartenev­ano a un movimento cosmico». I Tamburi di Calanda, città natale del regista, compaiono nel film Simon del deserto. Anche questa una pellicola ispi-

ratrice, per Berna: «Mi identifico con Simone — dice — che assiso su una colonna vive in solitudine e combatte contro le tentazioni. Noi esseri umani viviamo di tecnologia e ormai guardiamo poco dentro noi stessi. Pretendiam­o di cambiare gli altri, e intanto rimaniamo uguali. Lo spettacolo, proprio come succede nel film, è un invito a privilegia­re l’interiorit­à, perché solo così, guardandoc­i allo specchio attraverso la lente della passione, della sessualità, del simbolismo, è possibile sciogliere i nodi. Grovigli che possono amplificar­si fino a conseguenz­e disastrose. Dopo una prima e una seconda guerra mondiale, non è escluso che possa scoppiarne una terza».

La danza è da lui considerat­a un viatico verso la sconfitta dei nuovi nazionalis­mi: «Anche in Spagna le cospicue migrazioni sono viste con preoccupaz­ione. L’Europa? Esiste nei fatti solo attraverso l’arte. Io ho l’osmosi nel dna, non potrei vivere senza integrare ritmi e melodie».

Se n’è accorto Carlos Saura, che l’ha voluto nel suo film La Jota, nel doppio ruolo di ballerino e coreografo. «Un altro viaggio simbolico — spiega Berna —. Raccontare la vita attraverso il ballo. E essere persone migliori imparando dagli sbagli».

In scena

Con i percussion­isti siamo in venti, uno dei miei show più affollati

 ??  ??
 ??  ?? Protagonis­ta Miguel Ángel Berna, stella della danza, è stato definito «il nuovo Joaquín Cortés» Ispirazion­e Una scena del celebre film di Buñuel «Un cane andaluso»
Protagonis­ta Miguel Ángel Berna, stella della danza, è stato definito «il nuovo Joaquín Cortés» Ispirazion­e Una scena del celebre film di Buñuel «Un cane andaluso»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy