Corriere della Sera (Roma)

Lazio, caccia alla semifinale In Europa manca dal 2003

La Lazio a Salisburgo per la semifinale che manca dal 2003

- Di Stefano Izzo

Stasera la Lazio a Salisburgo parte dal 4-2 ottenuto nella gara di andata.

Tra l’Europa del presente e quella che verrà. Simone Inzaghi è tra color che son sospesi. Non vuole sentire parlare di settimana più importante dell’anno, ma sa benissimo che quanto seminato magnificam­ente negli ultimi 8 mesi ha bisogno di essere ancora alimentato per rendere indimentic­abile il raccolto stagionale. Vietato allora pensare ed anche parlare del derby di domenica sera, anche se poi il discorso, gira e rigira, va sempre sulla Roma.

Negli ultimi 15 anni la Lazio non è mai stata così vicina ad una semifinale europea (l’ultimo precedente risale alla Coppa Uefa 2003, quando però in finale andò il Porto di Josè Mourinho): questa con il Salisburgo è, quindi, un’onda da cavalcare dopo il prezioso 4-2 dell’andata.

«Le partite di coppa vanno giocate 180 minuti – ammonisce Inzaghi – ne è la dimostrazi­one quanto successo tra Roma e Barcellona. Anche quando si ha un vantaggio importante, se si interpreta male la partita può finire male».

Dunque, il derby può attendere, l’Europa è adesso, poi domenica si tornerà ad inseguire un sogno chiamato Champions League nello spareggio coi gialloross­i. Ma l’eco dell’impresa della Roma contro il Barcellona è forte anche nella pancia della Red Bull Arena di Salisburgo. «Gli faccio i compliment­i, il loro risultato non ci mette pressione. L’unica pressione che sento è quella del Salisburgo, la partita più importante in questo momento è quella di stasera. Servirà una grandissim­a prestazion­e per centrare la semifinale. Loro sono un’ottima squadra, faranno di tutto per renderci la vita difficile, ma sono fiducioso».

Mente sgombra dalla Roma e da cattivi pensieri, che potrebbero materializ­zarsi sotto forma di cartellini gialli: sono ben 7 i diffidati, tra cui Immobile e Milinkovic. La squalifica in un’eventuale semifinale è in agguato, soprattutt­o se stasera si dovesse giocare agli stessi ritmi frenetici del match d’andata.

«Abbiamo tanti giocatori a rischio ma non mi farò influenzar­e. Non parliamo di turn over, in questo momento non esiste il derby, ma solo il Salisburgo. All’andata la nostra interpreta­zione è stata perfetta. Grande forza e coesione, servirà stesso spirito stasera in uno stadio caldo e ostile».

Tante partite ravvicinat­e, il fiato si accorcia e le gambe si appesantis­cono, ma un rimedio c’è. «Non vedo stanchezza fisica, lo stress mentale si può superare pensando all’importanza degli obiettivi che possiamo centrare».

Insomma, Inzaghi chiede l’anima ai suoi per centrare un traguardo storico e Radu risponde presente. «L’allenatore ci ha dato un’altra faccia, ci ha dato tutto. Siamo con lui fino alla morte». La Lazio, almeno a parole, è pronta.

Il tecnico/1

Il vantaggio è importante, ma bisogna interpreta­re bene la gara

Il tecnico/2

Non parliamo di turnover, ora il derby proprio non esiste

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GruppoI giocatori della Lazio festeggian­o, domenica scorsa, la vittoria in casa dell’Udinese. Stasera partono dal 42 dell’andata

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