Sequestro in villa sventato: 3 arresti
Camilluccia, i banditi intercettati. Puntavano a un imprenditore
Serata di paura alla Camilluccia. La polizia ha sventato il sequestro a scopo di rapina di un imprenditore edile. Arrestati tre banditi, fra questi anche un componente della gang internazionale delle Pink Panthers.
«Se non collabora, se non ci apre la cassaforte, gli spezziamo le dita. Se poi insiste, gli facciamo male per davvero». Da giorni gli investigatori della Squadra mobile ascoltavano frasi di questo tenore nelle intercettazioni di un gruppo di rapinatori pronti a entrare in azione alla Camilluccia. Scenari ritenuti credibili dai poliziotti, al punto che si è temuto seriamente che i banditi potessero arrivare a uccidere la loro vittima.
In questo caso un imprenditore edile sessantenne, che vive nella zona del ministero degli Esteri e lavora soprattutto ai Parioli: doveva essere sequestrato martedì sera, mentre l’attenzione delle forze dell’ordine era tutta concentrata sulla vigilanza dello stadio Olimpico per Roma-Barcellona, trascinato nella sua villa, immobilizzato con legacci e nastro adesivo insieme con la moglie, altri familiari e personale di servizio, minacciato e picchiato probabilmente con una pistola puntata addosso. Un rapimento-lampo fallito grazie all’intervento della Mobile, diretta da Luigi Silipo, e degli uomini del commissariato San Basilio, che da tempo seguivano le mosse e le conversazioni di tre personaggi. Soprattutto di Mitar Marijanovic, bosniaco di 68 anni, già appartenente alla famigerata banda delle Pink Panthers, rapinatori internazionali autori di colpi milionari in Europa, ma anche a Dubai e in Giappone. Azioni spesso violente e spettacolari.
A Roma Marijanovic è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine: è accusato di aver preso parte a due assalti nel 2011 in gioiellerie in via Vittoria e in via del Babuino, bottino complessivo più di due milioni di euro. È stato arrestato nel 2012 proprio dalla Mobile. Martedì sera era seduto su una Panda fuori dalla villa dell’imprenditore insieme con Stefano Sirgiovanni, 59 anni, e Paolo De Santis, 49: aspettavano il suo ritorno, pronti a sorprenderlo alle spalle una volta aperto il cancello. Sull’utilitaria sono stati trovati passamontagna, rotoli di nastro adesivo e una pistola con matricola abrasa.
Ma il loro piano è fallito. C’è il sospetto che oltre ai tre ci siano ancora dei complici da ricercare. Sequestrata un’altra auto parcheggiata poco distante che doveva servire per la fuga. Ma le indagini, coordinate dalla procura, proseguono per accertare se il terzetto sia coinvolto in altre rapine commesse sempre a Roma negli ultimi tempi. Sono stati gli stessi investigatori della Questura a rivelare all’imprenditore quello che stava per succedergli. Lui non si era reso conto di nulla, nemmeno di essere pedinato dalla banda già da qualche settimana. Poche sere fa il gruppo stava per entrare in azione, proprio come martedì, ma poi all’ultimo momento aveva cambiato programma. Ha scelto la sera di Roma-Barcellona, ma gli è andata male.