Quando pagare il Comune è un incubo
Paola ha perso due mezze giornate e percorso circa 50 km per versare 6,16 euro
Eche ci vuole a pagare 6,16 euro al Comune? Vado (forse faccio un po’ di fila, ma pazienza), verso l’obolo ed è fatta. Mi resta il tempo per andare in palestra e fare la spesa. Questo rimugina tra sé il cittadino medio, ottimista nonostante non gli sfugga la difficoltà del vivere a Roma. Non immagina, il malcapitato, che ci sono giorni in cui il Campidoglio i suoi soldi li respinge.
È successo proprio questo a Paola P., 54 anni, finita suo malgrado nel tunnel dell’obolo respinto: per quei pochi euro necessari ad apporre sull’auto il contrassegno di invalidità (il padre lo è al 100%) ha perso due mezze giornate. Prima in via Petroselli, I Municipio. Fila poca, ma pagare risulta impossibile. Lo sportello bancario è stato soppresso e gli impiegati del Comune non possono maneggiare denaro. Racconta Paola: «Mi hanno detto: “Le facciamo un modulo, con questo va a Lottomatica. Oppure con il bollettino paga alla Posta”». Vabbè, chi vive a Roma si rassegna presto. Ma alla Lottomatica più vicina, in piazza dell’Aracoeli, il codice a barre stampato sul modulo non funziona. Paola comincia ad arrabbiarsi, ma insiste. Rimonta sul motorino e si dirige alla Posta di via Arenula. Altra attesa, consegna del bollettino e... sul display appare la scritta: «Inibizione al pagamento richiesto». Frase oscura che sembra voler dire che il conto del Campidoglio non accetta denaro (!). Paola, ormai furibonda, torna in via Petroselli, dove trova altri utenti infuriati. Vuole parlare con il direttore, ma «non c’è, è ad interim», le spiegano. Allora si rivolge all’Urp (ufficio relazioni con il pubblico) dove la dirigente - «Molto gentile», sottolinea Paola la manda a un’altra sede del I Municipio, sulla circonvallazione Trionfale. «Mi ha detto che la mattina erano riusciti a fare qualche pagamento con il Pos», racconta la malcapitata. Ma neanche lì l’apparecchio funziona e ormai gli sportelli chiudono, sono le 17 di martedì. Paola ci riprova ieri mattina, non al I Municipio ma in una Lottomatica di corso Trieste. Qualcosa è cambiato? No. «Pagamento in attesa risulta sconosciuto all’ente creditore», avverte il display. A questo punto Paola prende una decisione radicale: va direttamente all’agenzia comunale Servizi per la mobilità, all’Eur, e riesce finalmente a versare l’obolo. A 16,6 chilometri da casa sua (dopo i circa 30 del giorno prima), in motorino, sotto la pioggia e con le buche.