METRO C, ORA SI APRE (FORSE)
La linea C della metro ha sempre avuto vita tribolata: le polemiche per i suoi costi altissimi, per i ritardi, per certi errori progettuali. Ad esempio: al terminal di Pantàno, alle falde di Montecompatri, solo un piccolo parcheggio, una fermata per 2 linee di bus e, nei pressi, una del Cotral, hanno la funzione di drenare dal territorio circostante l’utenza del metrò e poi di irradiarla nell’area dei Castelli. Un «hub» miserando, che non giustifica il Terminal di una metro. Lo scorso anno fu presentata la nuova stazione San Giovanni, arricchita dall’archeologia esposta in eleganti vetrine e – va detto – molto funzionale. L’entrata in uso del tratto che la unisce alla fermata Lodi facendo finalmente collegare la C alla linea A (San Giovanni) e di qui all’intera rete cittadina è stata più volte rinviata per «ragioni tecniche». Si è trattato di mettere a norma i vecchi impianti onde consentire il traffico unitario tra le due stazioni. Ora pare che ci siamo: il 10 marzo è iniziato il «pre-esercizio» e tra poco gli utenti della linea C potranno arrivare fino al Laterano. Venerdì, tuttavia, si terrà l’assemblea di Roma Metropolitane, società interamente comunale con bilancio in deficit. Se non saranno prese decisioni tempestive, sarà aperta la prospettiva del fallimento. Il Campidoglio, dopo l’analoga situazione che riguarda Atac, saprà affrontare questa nuova emergenza? Nel giorno in cui la linea C arriverà fino a San Giovanni, i passeggeri parteciperanno a una festa o a un funerale?