Bilancio 2018, quel confronto che vede la Capitale sempre dietro
C’è un dato che, più di altri, salta agli occhi confrontando i bilanci preventivi dei principali comuni italiani: con 56 euro di spesa pro capite per i beni culturali Roma è quinta dietro Bologna (59,6), Napoli (64), Milano (150,6) e Firenze (289,5). A fotografare il gap, il Sole 24 Ore che ha spulciato tra le voci messe in conto per il 2018. Nelle risorse destinate a giovani e sport la Capitale è addirittura ultima: 4 euro a cittadino, contro i 62 di Palazzo Vecchio e i 51 di Palazzo Marino. L’Urbe è in coda anche nei fondi per risanare il debito pubblico.
Ma il divario più profondo è alla voce «investimenti»: Milano batte Roma 11 a 1. Al netto delle dimensioni (la città eterna è grande sette volte il capoluogo lombardo) lo scarto è evidente. Per quest’anno la Capitale ha messo in programma 467,5 milioni, 163 euro per abitante, in calo del 15% rispetto al 2017. Sotto la Madonnina si preventiva invece una spesa da 2,41 miliardi, ovvero 1.786 euro ad abitante. Confronto impari anche sul tema mobilità e trasporti, al quale Roma dedica 293 milioni in conto capitale contro gli 1,34 miliardi di Milano. Firenze registra un’impennata rispetto all’anno scorso, passando da 270 a 629 milioni, giustificabile con gli investimenti per la nuova tranvia. Il capoluogo toscano guida la classifica per le risorse destinate a giovani e sport, mentre Napoli ha in proporzione il minore costo del personale tra le grandi città italiane. A Torino, invece, le previsioni di spesa sono ridotte a causa del livello di indebitamento degli ultimi anni vuoi per gli interventi urbani vuoi per l’Olimpiade invernale.