Inzaghi: «Grande reazione Potevamo pure vincerla»
Parolo: «Lazio squadra vera, nel finale anche un po’ fortunata»
Dopo una settimana da montagne russe, arriva lo 0-0 che forse non ti aspetti nel 150esimo derby di campionato. La paura e i cattivi pensieri che dalla folle notte in Europa League di giovedì incupivano al Lazio, sembrano essere rimasti a Salisburgo. Adrenalina, ansie, estasi e depressione, retaggio di una parentesi europea al limite dell’irrazionale, restano corollario estraneo alla partita.
Che la Lazio ha interpretato come chiedeva il suo pubblico con un’imponente scenografia incurva Nord all’ingresso delle squadre in campo. Senza timore, né ansia.
«Siamo stati bravi a reagire, siamo rimasti sempre lucidi e in partita - dice Simone Inzaghi - con un pizzico di precisione in più potevamo anche vincerla. Fino all’espulsione di Radu abbiamo tenuto bene, volevo una forte reazione dei ragazzi e sono stati bravissimi».
Marco Parolo aveva parlato di «squadra di polli» dopo il tonfo in Europa League. Tre giorni dopo il centrocampista biancoceleste ha ritrovato la squadra che conosce. «A Salisburgo abbiamo avuto dieci minuti folli da chiudere in un cassetto. In questo derby siamo stati squadra vera, abbiamo affrontato la Roma a viso aperto, è stata una bella partita. Fino a che siamo rimasti in parità numerica potevamo fare gol, poi sono venuti fuori loro. Abbiamo reagito e abbiamo messo personalità».
La Lazio resta appaiata alla Roma, un punto sopra l’Inter, la corsa ad un posto Champions è ancora tutta da scrivere e, secondo Parolo, si deciderà proprio sotto lo striscione del traguardo. «La volata si deciderà all’ultima con l’Inter e questo stadio farà la differenza».
Oltre la stanchezza mentale e fisica dopo un giovedì infernale, la Lazio porta a casa un punto pesante per ripartire.
La Lazio più prolifica di sempre in serie A (75 gol segnati) va in bianco per la quarta volta in campionato dopo le gare interne contro Spal e Juve e quella esterna in casa Inter (Football Data) Con grande sacrificio finale dopo l’espulsione di Radu (la seconda in un derby dopo quella nel 2011) a 10 minuti dal termine. Sul gong, la paratona di Strakosha su Dzeko ha riscattato la brutta prestazione di Salisburgo e regalato alla Lazio dopo 5 giornate di campionato e 7 gol subiti. Un «clean sheet» che pesa ancora di più se ottenuto, contro chi in settimana aveva strapazzato il Barcellona.
Ha rischiato di vincerla anche in dieci la Lazio e senza Immobile con l’occasiione di Marusic, ma ha anche rischiato di perderla, il palo di Bruno Peres prima, la traversa di Dzeko a tempo scaduto. «Volevamo vincere, la sfortuna ha bloccato entrambe. Ma dobbiamo riconoscere che alla fine siamo stati anche fortunati» ammette Parolo.
Felipe Anderson ha bagnato il 25esimo compleanno con un’ora fatta di accelerazioni e strappi alla sua maniera. Il brasiliano non ha nascosto tutta la sua delusione quando Inzaghi lo ha sotitutuito con Luis Alberto. Il difensore biancoceleste Radu, al centro della foto, espulso nel finale
L’allenatore
Fino all’espulsione di Radu abbiamo tenuto bene, i miei giocatori sono stati bravissimi