Corriere della Sera (Roma)

Inzaghi, intuizione e coraggio: 4 stelle la mossa decisiva

Anderson per De Vrij: sullo 0-2 l’intuizione decisiva a Firenze

- di Stefano Agresti

Gli danno del difensivis­ta, lo trattano come se stesse attento innanzitut­to a coprirsi. Sacchi lo ha definito «italianist­a», e conoscendo le sue idee sul calcio all’italiana, ad esempio del Trap, non si è trattato di un compliment­o. Probabilme­nte non hanno guardato i numeri di Inzaghi e della sua Lazio, che ha il miglior attacco della serie A (79 gol, 27 in più della Roma e 25 in più dell’Inter) e la decima difesa: cifre degne di Zeman, quasi. Dovute in parte alle sue scelte («A me piace un calcio propositiv­o, sempre») e in parte anche alle lacune di certi suoi giocatori, soprattutt­o là dietro.

A Firenze il difensivis­ta Inzaghi si è inventato una mossa al limite. Era il 25’, la Fiorentina aveva due gol di vantaggio, entrambe le squadre erano rimaste in dieci ma mentre i viola avevano perso un trequartis­ta (Eysseric, che aveva lasciato il posto al portiere di riserva) alla Lazio era venuto meno un centrocamp­ista di sostanza, Murgia, il sostituto naturale dell’acciaccato Parolo (a proposito: ieri è rimasto a riposo, la sua presenza domenica contro la Sampdoria è in dubbio).

Ebbene, in una situazione di punteggio che rischiava di diventare pesantissi­ma, Simone ha azzardato. O forse no, perché non è uno scriteriat­o: ha fatto ciò che gli suggeriva il campo. E allora fuori un difensore (il più affidabile e forte, De Vrij) e dentro un altro attaccante, Felipe Anderson.

Volevate vedere le quattro stelle tutte assieme? Quando ce n’è bisogno, quando il campo lo richiede, io sono pronto a impiegarle, anche con minore copertura del solito. Ha ragionato così, più o meno, Inzaghi. E ha ridisegnat­o la sua Lazio come non ci saremmo aspettati: difesa a quattro, in mezzo Leiva e Milinkovic­Savic con Luis Alberto che cercava spazi sulla fascia, e poi davanti Felipe Anderson un po’ defilato sul lato opposto rispetto allo spagnolo a sostegno di Immobile.

È così, con questo modulo ultra offensivo, che ha ribaltato la partita: da quel momento in poi la Lazio ha segnato quattro gol subendone uno e, soprattutt­o, non ha mai perso equilibrio. Le quattro stelle, il tormentone della stagione laziale sul piano tattico, non saranno riproposte contro la Sampdoria: Luis Alberto è squalifica­to, il problema nemmeno si pone.

E quasi certamente non si vedranno dall’inizio nemmeno nelle altre quattro gare, quelle che deciderann­o lo sprint per la Champions. Poi, quando sarà il momento, magari apparirann­o di nuovo tutte assieme.

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 ??  ?? Grandi protagonis­ti Da destra il serbo Milinkovic-Savic, il brasiliano Felipe Anderson, lo spagnolo Luis Alberto e l’altro brasiliano Lucas Leiva
Grandi protagonis­ti Da destra il serbo Milinkovic-Savic, il brasiliano Felipe Anderson, lo spagnolo Luis Alberto e l’altro brasiliano Lucas Leiva

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