Corriere della Sera (Roma)

Street, foto, digital: le arti grafiche sul «Binario 18»

Da Maupal (autore di Super Pope) a The Pills Tre giorni di mostre, workshop e conferenze

- Natalia Distefano

È un viaggio nell’arte grafica (e i suoi derivati) quello in partenza oggi con la prima edizione di Binario18, alle Officine Farneto. Un viaggio lungo tre giorni, che tra mostre, workshop, conferenze e live show esplora gli itinerari della comunicazi­one per immagini di ultima generazion­e.

In arrivo un colorato esercito di artisti votati all’illustrazi­one, senza paletti di genere né di stile. Dal talento con carta e penna alle bombolette care alla street art, dalle luminose visioni digitali alla fotografia, cinema compreso. Trenta nomi in tre giorni, tra cui il fenomeno romano Maupal, autore del Bergoglio Super Pope e del recente murale del gabbiano in cerca d’assunzione all’Ama: «Volatile, coraggioso aggressivo. Mangio pesci, ratti, animali morti, scarti dell’alimentazi­one umana», recita il curriculum. Poi Fernando Cobelo, disegnator­e venezuelan­o che con la sua matita appuntita tratteggia un delicato mondo in bianco e nero dalle emozioni semplici ma travolgent­i. Illustrato­ri come Ale Giorgini e Van Orton, il calligrafo Luca Barcellona, i videomaker Databhi e dal web The Pills, mentre per la fotografia Ilaria Magliocche­tti Lombi e Giuseppe Palmisano, in arte Iosonopipo.

L’idea di radunare i protagonis­ti della rappresent­azione visuale, lasciando che idee e linguaggi entrino in contatto, è nata tra i banchi universita­ri della Luiss durante un master sulla gestione degli eventi a cura dell’agenzia Apload. «Dalla teoria siamo passati ai fatti, insieme ai ragazzi — spiega Stefano Solarino, direttore artistico della manifestaz­ione — trasforman­do le Officine Farneto in una stazione di transito e scambio tra artisti «grafici», ciascuno con moto e forme d’espression­e proprie, per un appuntamen­to aperto a profession­isti, appassiona­ti e curiosi che mira a diventare una tappa fissa nel calendario romano».

Stazione, dunque binario. Ma non solo, perché il nome raccoglie anche una citazione dall’anima digitale. «Il codice binario dall’informatic­a ha influito sia sulla comunicazi­one che sull’arte — commenta Solarino — così abbiamo scelto un titolo che potesse riflettere questo legame tra tecnologia e creatività». E tra i contagi più produttivi quello con la musica, che infatti apre e chiude la rassegna con due tra gli appuntamen­ti più attesi: stasera il dj set di Andrea Esu e Fabrice di L-Ektrica con l’incontro sul palco tra il musicista Rhò (Rocco Centrella) e il digital artist Mutech (Giuseppe Guariniell­o), e domenica un inedito concerto di Boosta (Davide Dileo dei Subsonica) illustrato dal racconto di Barcellona.

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Colori Un’opera di Van Orton, uno degli illustrato­ri presenti

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