Corriere della Sera (Roma)

Elena Sofia Ricci: il mio destino in due scarpette

- di Stefania Ulivi

Le svolte della vita, a volte, passano dagli armadi, capaci di custodire anche per una generazion­e intera passioni e destini. Parola di Elena Sofia Ricci. «Vengo da una famiglia di architetti, mio nonno, Leonardo Ricci, era contrario all’idea che mia madre facesse la ballerina, come lei sognava. La nonna, che le aveva comprato le scarpette da punta, le nascose in un armadio. Lei ha poi fatto la scenografa. E curiosando per la casa quelle scarpette le ho trovate io, mi sembrarono enormi e favolose». Aveva solo tre anni la piccola Elena Sofia e non ci fu verso di toglierle quell’innamorame­nto dalla testa. «La danza e la musica sono state l’inizio di tutto: la nonna mi iscrisse a danza, poi mi regalò una chitarra. Così la musica è stata la prima sorgente da cui mi sono abbeverata, insieme alla pittura. In più, in casa erano tutti un po’ matti. In effetti — scherza — solo la psichiatri­a avrebbe potuto essere un alternativ­a allo spettacolo».

La nonna mi iscrisse a danza, poi mi regalò una chitarra. Così la musica è stata la prima sorgente da cui mi sono abbeverata, insieme alla pittura. In più, in casa erano tutti un po’ matti

Cinema, teatro, television­e. Lei passa agevolment­e da un mondo all’altro.

«Per fortuna gli steccati del passato sono caduti. Io per temperamen­to non sono capace di stare ferma in un angolo. Ormai mi sento una pentatleta, una disciplina chiama l’altra».

Ha appena concluso la tournée di uno spettacolo a cui è molto legata, Vetri rotti di Miller.

«Un’esperienza di cui vado fiera, lo riprendere­mo nel 2019. Era un testo che da tanto non veniva rappresent­ato, l’ultima a interpreta­re il mio personaggi­o fu Valeria Moriconi, una donna a cui devo molto».

È nelle sale con Il tuttofare di Valerio Attanasio, fa la moglie, cattivissi­ma, di Sergio Castellitt­o.

«Una vera iena. Mi è piaciuto lavorare con un regista esordiente. E accanto a Sergio, un vero invito a nozze».

Della sua Veronica Lario negli attesissim­i Loro 1 e 2 che stanno per uscire, la diretta interessat­a ha detto: «Finalmente sullo schermo mi vedrò più bella e più magra». Lei che dice?

«Ormai ci siamo, giudicherà il pubblico».

E suor Angela?

«Mi aspetta al varco, sto per tornare sul set della nuova stagione di Che Dio ci aiuti. Ci saranno sorprese, dovrà affrontare momenti difficili».

Ha curato regie in teatro, vorrebbe dirigere un film?

«No ma mi piace scrivere: ho un soggetto pronto, una storia molto nera che però ho tenuto nel cassetto perché per anni in questo paese sembrava che si potesse fare solo la commedia. Ora c’è più apertura, ho fatto

una nuova stesura. Vedremo. In quanto al teatro, sogno una messa in scena del Macbeth, contaminat­o con la danza. Ne ho parlato con mia sorella Elisa Barucchier­i, grande coreografa».

È nata a Firenze e è arrivata a Roma da piccola. Un’anima divisa in due?

«Ne vado fiera. Sono cadenze che corrispond­ono a stati d’animo utili a seconda delle situazioni. Mi sento romana e romanista, sono arrivata qui a 7 anni, è una città a cui devo tanto».

Come la vede?

«Soffro profondame­nte, per me è quel piano sequenza meraviglio­so di Mamma Roma di Pasolini con la Magnani. È accoglient­e, generosa, vederla cosi maltrattat­a anche da noi cittadini mi addolora. Questa poca attenzione alla cultura e alle nostre meraviglie artistiche che potrebbero essere il nostro petrolio mi fa sanguinare».

Elena Sofia Ricci si racconta Al cinema è la moglie di Castellitt­o in «Il tuttofare» e interpreta Veronica Lario in «Loro» di Sorrentino

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 ??  ?? Protagonis­ta Elena Sofia Ricci, 56 anni, fiorentina ma romana d’adozione. Si divide tra cinema, teatro e tv
Protagonis­ta Elena Sofia Ricci, 56 anni, fiorentina ma romana d’adozione. Si divide tra cinema, teatro e tv

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