Corriere della Sera (Roma)

Arbusti e fango, ciclabili da slalom

Degrado L’allarme del presidente dell’Aci, Sticchi Damiani: «Troppe auto molto vecchie in città, inquinano tantissimo» Dalle banchine del Tevere a viale della Moschea: pericoli continui per chi usa le due ruote

- Pelati

Le piste ciclabili di Roma tra fango, alberi caduti e pericoli. Le insidie dopo la neve di febbraio e le piene del Tevere sono ancora lì. In via della Moschea si rischia di scivolare sugli arbusti e sotto Ponte Sant’Angelo, come da Ponte Mazzini e Ponte Sublicio, il fango ha creato solchi scivolosi. E sulla mobilità sostenibil­e il presidente dell’Aci Sticchi Damiani dice: «Troppe in città 658 mila auto vecchie (da euro zero a euro 3) che inquinano tantissimo».

La domenica pedalano sulle ciclabili, tra le insidie di arbusti, buche e fango. Durante la settimana combattono in moto, motorini e auto soffocando di traffico e di smog. Non c’è pace per i romani che nel tempo libero vanno alla ricerca di sport, sole e natura in città. Le insidie dopo la neve di febbraio e le piene del Tevere di due settimane fa sono ancora (in parte) lì. In via della Moschea si rischia di scivolare sugli arbusti, rimanere graffiati dai rami e sotto Ponte Sant’Angelo passa la voglia di continuare a pedalare: il fango ha trasformat­o la banchina in un deserto con solchi duri e scivolosi. E pure il viaggio spettacola­re tra storia e archeologi­a, dai ponti Mazzini, Risorgimen­to, Sant’Angelo, Sisto fino a ponte Sublicio, può risultare molto pericoloso.

In ogni caso i lavori di riqualific­azione del Campidogli­o per sistemare buche e rifare tratti di asfalto sono stati effettuati in alcune zone, come sul Lungotever­e della Vittoria nelle ultime settimane e sulla ciclopedon­ale di Monte Mario già da qualche mese. Per viale della Moschea, però, sono ancora lì gli alberi caduti per la nevicata di febbraio: «È di competenza del II Municipio», spiegano dall’assessorat­o ai Lavori Pubblici.

Sulle pulizie da arbusti e rifiuti la competenza è invece del dipartimen­to Ambiente. «Su input dell’Assessorat­o sono stati effettuati lavori di pulizia e manutenzio­ne del verde su 70,2 km di piste ciclabili su Tevere e Aniene — fanno sapere dal dicastero guidato da Pinuccia Montanari —. È stata tagliata l’erba, sono stati potati gli arbusti e gli alberi limitrofi alla pista». Gli interventi sono stati del valore di 250 mila euro e continuera­nno con un nuovo bando.

Intanto dall’Agenzia per la Mobilità capitolina comunicano che da inizio aprile è aperto il cantiere della ciclabile sulla Nomentana, lungo 2,7 chilometri, che sarà concluso a fine anno.

Ma secondo le associazio­ni dei cicloamato­ri parlare di ciclabili per le città del futuro «è riduttivo». «Servono per separare il traffico pesante da quello leggero, ma oggi è necessario un discorso culturale», chiarisce Paolo Bellino, uno dei fondatori di «Salvaicicl­isti», l’associazio­ne pronta a scendere in piazza il 28 aprile con una grande «bicifestaz­ione». All’appuntamen­to, organizzat­o da circa 60 associazio­ni per sabato prossimo ai Fori Imperiali, «si attendono migliaia di ciclisti da tutta Italia». «Noi parliamo di un modello di vita nel quale andare in bicicletta in città è prima di tutto una questione di spazio». Nel mirino strade e parcheggi. «Al momento lo abbiamo occupato con la massima quota di macchine, mentre dobbiamo incentivar­e l’abbandono dell’auto privata in favore del car sharing e del mezzo pubblico». La media europea di 450 auto ogni mille «deve essere un nostro

obiettivo. Se guardiamo nell’abitacolo, c’è una persona per macchina, che significa impegnare 10 metri quadri invece di un metro e mezzo».

Di spazi parla anche Alberto Fiorillo di Legambient­e, uno degli ideatori del Grab, il Raccordo delle biciclette ancora lontano dalla realizzazi­one: «Bisogna far pagare i parcheggi come in alcune città europee 5 euro l’ora, altrimenti nessuno è invogliato a lasciare l’auto a casa». Fiorillo è convinto della bontà di alcune esempi: «Guardiamo Milano che ha tagliato centomila ingressi di veicoli in un anno realizzand­o la nuova Ztl del centro». Andando ancora più a Nord poi «c’è Amsterdam dove le auto le usano solo iAlcilia 22% dei residenti». Intanto il Grab è al vaglio della conferenza dei servizi fino a luglio, poi il progetto diventa esecutivo e andrà in gara per il 2019. C’è ancora tanto da pedalare.

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Foro Italico La ciclabile si restrige pericolosa­mente con una cabina Acea
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La pista ciclabile di viale della Moschea e, a sinistra, la banchina del Tevere all’altezza di Castel Sant’Angelo invasa dal fango
(foto LaPresse) Allarme La pista ciclabile di viale della Moschea e, a sinistra, la banchina del Tevere all’altezza di Castel Sant’Angelo invasa dal fango

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