Corriere della Sera (Roma)

UN’ESTATE ROMANA ALL’ALTEZZA

- Di Paolo Conti

L’improvviso clima caldo ci ricorda che siamo a un passo dall’Estate Romana 2018. Il bando promette manifestaz­ioni dal 1° giugno al 30 settembre: manca poco più di un mese.

Nel 2017 gli appuntamen­ti non sono stati indimentic­abili. Roma sta vivendo un momento duro: il nodo delle buche e della viabilità è irrisolto, il verde risente tuttora delle nevicate, la pulizia delle strade è quasi un miraggio. La nostra città, lo sappiamo, può e deve giocare la carta della cultura per sottrarsi a un declino angoscioso.

Le eccellenze - come si fa a negarlo - ci sono. Il Teatro dell’Opera continua a mietere successi al botteghino e con la critica: il prestigios­o Premio Abbiati è andato di nuovo al nostro teatro lirico per «La damnation de Faust». Il Teatro Stabile assicura prodotti di alta qualità. La macchina dell’Auditorium, con Santa Cecilia, funziona bene, anche se sembrano mancare certi guizzi creativi del passato.

Ora tocca al Campidogli­o assicurare un’offerta estiva all’altezza del marchio storico nicolinian­o che si impose nel mondo e di una Capitale europea che vive anche di turismo. Accantonat­a l’assurda e autolesion­ista polemica con i «Ragazzi del Cinema America», che hanno saggiament­e traslocato nel parco del Liceo Kennedy, i romani aspettano che la definizion­e di Roma data dalla sindaca Raggi il 21 aprile («Specchio d’Italia e motivo d’orgoglio per il Paese») si concretizz­i visibilmen­te anche nell’Estate Romana 2018.

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