UN’ESTATE ROMANA ALL’ALTEZZA
L’improvviso clima caldo ci ricorda che siamo a un passo dall’Estate Romana 2018. Il bando promette manifestazioni dal 1° giugno al 30 settembre: manca poco più di un mese.
Nel 2017 gli appuntamenti non sono stati indimenticabili. Roma sta vivendo un momento duro: il nodo delle buche e della viabilità è irrisolto, il verde risente tuttora delle nevicate, la pulizia delle strade è quasi un miraggio. La nostra città, lo sappiamo, può e deve giocare la carta della cultura per sottrarsi a un declino angoscioso.
Le eccellenze - come si fa a negarlo - ci sono. Il Teatro dell’Opera continua a mietere successi al botteghino e con la critica: il prestigioso Premio Abbiati è andato di nuovo al nostro teatro lirico per «La damnation de Faust». Il Teatro Stabile assicura prodotti di alta qualità. La macchina dell’Auditorium, con Santa Cecilia, funziona bene, anche se sembrano mancare certi guizzi creativi del passato.
Ora tocca al Campidoglio assicurare un’offerta estiva all’altezza del marchio storico nicoliniano che si impose nel mondo e di una Capitale europea che vive anche di turismo. Accantonata l’assurda e autolesionista polemica con i «Ragazzi del Cinema America», che hanno saggiamente traslocato nel parco del Liceo Kennedy, i romani aspettano che la definizione di Roma data dalla sindaca Raggi il 21 aprile («Specchio d’Italia e motivo d’orgoglio per il Paese») si concretizzi visibilmente anche nell’Estate Romana 2018.