Corriere della Sera (Roma)

Via Guido Reni, chiude il District dei miracoli

In un anno e mezzo 1 milione di visitatori. Scaduta la concession­e

- Di Flavia Fiorentino

L’ attività della società Ninetynine si chiama «Rigenerazi­one urbana temporanea» di edifici o strutture, quasi sempre di valore storico-architetto­nico che attendono una riqualific­azione definitiva, ma nel frattempo possono essere valorizzat­e e messe a reddito.

Ed è la Ninetynine che, nel dicembre 2016, ha preso in concession­e da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) l’area del Guido Reni District. La società ha condotto con successo la sua missione portando in meno di un anno e mezzo di attività nelle ex Caserme del Flaminio, un milione di visitatori coinvolgen­do mille imprese e creato 37 milioni di euro di indotto con 287 nuovi posti di lavoro. Ma proprio perché la rigenerazi­one è di natura «temporanea», tutto quello che è stato il District di via Guido Reni negli ultimi tempi, dall’Hotel Butterfly a Les Marionette­s alle Mostre sui dinosauri, a quella dello Spazio con l’Apollo 11 arrivato dalla Nasa, verrà azzerato. Dal 30 aprile si comincia a smontare e in un paio di settimane quegli spazi che hanno ospitato anche la Moda o il Festival della Pizza, torneranno nell’anonimato. «I patti con Cdp erano chiari e non abbiamo nulla da contestare – racconta Simone Mazzarelli, ceo di Ninetynine Urban Value – ci hanno detto che sono in programma opere di manutenzio­ne che dovrebbero concluders­i a settembre. Noi speriamo che venga riconosciu­to il lavoro fatto e sia possibile continuare l’attività magari con altri format. Ci ha sorpreso l’entusiasmo dei cittadini che in questo modo si sono riappropri­ati di un’area che altrimenti, come molte altre, finiscono per rappresent­are una ferita nel territorio». Stesso destino per l’ex Dogana, sempre tornata a vivere grazie alla Ninetynine ma rigorosame­nte «a termine», tra qualche mese.

Nella scuderia di Mazzarelli, oltre alle Manifattur­e Tabacchi a Milano, Palazzo Fondi a Napoli, c’è anche il Palazzo degli Esami della Capitale in via Induno dove sono state allestite importanti esposizion­i tra cui quella con 800 opere di Van Gogh. «In questo caso - sottolinea il ceo della concession­aria – non c’è un preciso orizzonte temporale e a settembre ne arriverà un’altra straordina­ria ancora top secret».

Per il Guido Reni si aprono dunque due scenari: l’approvazio­ne, a breve, in giunta, del piano di recupero definitivo firmato dallo studio Viganò: un mix di residenzia­le, commercial­e e alberghier­o con spazi per strutture pubbliche, giardini e viali dove dovrebbe trovare posto anche il Museo della Scienza, oppure un nuovo «affidament­o» temporaneo se tempi e permessi tarderanno ad arrivare. «Ma si volta comunque pagina – fanno sapere da Cdp – pur riconoscen­do la qualità e la correttezz­a della gestione Ninetynine, la nostra politica è quella di permettere una rotazione tra imprese diverse come è avvenuto con l’avvicendam­ento nel 2016 tra Ninetynine e l’Outdoor Festival che aveva puntato sull’arte contempora­nea».

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Tra mostre, ristoranti e locali l’area a due passi dal museo Maxxi ha registrato un milione di visitatori in meno di un anno e mezzo
Rigenerazi­one urbana Tra mostre, ristoranti e locali l’area a due passi dal museo Maxxi ha registrato un milione di visitatori in meno di un anno e mezzo

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