«Serrande giù, abbiamo paura»
Incertezza e paura tra i locali frequentati dai tifosi inglesi. Molti, come il Finnengan Hirisch Pub hanno scelto di chiudere. Altri attendono l’ordinanza sugli alcolici. Ma c’è anche chi aspetta di accoglierli: «Per noi affari d’oro».
Spaventati dal clima di grande tensione che sta accompagnando gli ultimi giorni d’attesa prima della partita di Champions League tra Roma e Liverpool, molti dei pub storici hanno scelto di tenere le serrande abbassate.
«Abbiamo deciso di chiudere per due giorni prolungando la festa del primo maggio, sia martedì che mercoledì» fanno sapere dal Finnengan Hirisch Pub di via Leonina vicino a piazza Cavour mentre al Trinity di via del Collegio Romano sono ancora incerti: «Siamo stati sempre aperti racconta Gianluca Franceschini, manager del locale — ma questa volta il clima è davvero pesante e attendiamo di conoscere il contenuto dell’ordinanza che a breve ci dovrebbero comunicare. Certo, se non c’è controllo sulla somministrazione degli alcolici ed è permesso ai tifosi inglesi di comprarli al supermercato — aggiunge — da noi arriviamo già ubriachi. Ultimamente poi, con il proliferare dei minimarket la situazione si è ulteriormente aggravata e il controllo dovrebbe diventare ancora più capillare».
Incertezza anche al Drunken Ship di Campo De’ Fiori una delle mete predilette dei tifosi durante i tour alcolici del «pub crawl» nella Capitale: «Dovremmo restare aperti ma seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione». Anche per lo Scolar Hirish Pub di via del Plebiscito, l’eventuale chiusura del bar è legata al contenuto dell’ordinanza della Questura: «Se gli alcolici saranno vietati ovviamente ci faremo un giorno di vacanza in più — racconta il barman — ma aspettiamo di decidere quando la situazione sarà più chiara perché è importante sapere anche quanti tifosi inglesi arriveranno in Italia». Nel novembre scorso, alla vigilia della partita di Champions tra Roma e Chelsea un gruppo di ultrà romanisti organizzò un raid contro i supporter inglesi riuniti allo Shamrock a Largo Corrado Ricci e la vigilanza delle forze dell’ordine cercherà proprio di impedire il ripetersi di episodi simili.
Ma non tutti sono preoccupati e ci sono alcune zone della città che attendono i tifosi prima e dopo la partita perché sono certi di fare buoni affari: «Ci svuotano sempre il bar lasciano tanta mancia — sottolinea Gessica Arduini, al bancone del Caffè Vergnano di piazzale Flaminio - mettiamo in frigo centinaia di birre Tennent’s, Heineken, Peroni e Nastro Azzurro ma si bevono anche due o tre cappuccini a testa».
Il Gold Bar, poco più avanti sempre su piazzale Flaminio, ospita da vent’anni club di tifosi romanisti provenienti anche dall’estero, in particolare dall’Ungheria. «Noi saremo aperti — spiega il titolare Gennaro Iorio — anche perché siamo un punto di ritrovo ormai storico per i tifosi romanisti e non possiamo deluderli. Ma in quest'occasione, dopo quello che è successo a Liverpool, sono sicuro che gli inglesi saranno tenuti dentro Villa Borghese e se ne vedranno pochi in giro».
Il bistrot «Pastasciutta», aperto due giorni fa da tre giovani amici accanto al Gold Bar, martedì si troverà per la prima volta faccia a faccia con i tifosi. E forse non sarà piacevole perché uno di questi ragazzi, Antonio C., supporter della Roma, ha ancora sull’occhio blu e nero, i segni di una rissa scoppiata nella cittadina inglese martedì scorso dopo la semifinale di Champions. «Stavamo tornando a casa con un gruppo di amici ma abbiamo sbagliato ad affittarla in quella zona — racconta — perché all’improvviso ci siamo trovati nel quartiere più tifoso di Liverpool, ci hanno rincorso ed è scoppiata una lite».
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