Trasporti «Referendum rinviato in autunno per informare meglio i cittadini»
Il presidente della commissione Trasporti, Enrico Stefàno: «Nessun tatticismo»
messa Slitta a il gara referendum del servizio sulla di trasporto pubblico: dal 3 giugno, data fissata dalla sindaca, se ne riparlerà in autunno. Incontriamo Enrico Stefàno, presidente della commissione Trasporti, a Palazzo Senatorio durante una pausa dei lavori. Consigliere Stefàno, perché avete deciso di rinviarlo?
«Ci siamo resi conto che serviva più tempo per la campagna elettorale e per fornire ai cittadini un’informazione corretta».
Da settimane i Radicali, promotori della campagna, vi accusano di immobilismo.
«Non abbiamo temporeggiato. Si dimentica che l’ultimo regolamento comunale sugli strumenti di partecipazione è del 1994».
A pensar male, si potrebbe scorgere una coincidenza tra il posticipo del referendum e l’udienza in tribunale sul concordato il prossimo 30 maggio.
«Nessun tatticismo. A giugno si vota già (il 10, ndr) per i Municipi III e VIII. Non potendo accorpare le consultazioni nello stesso giorno, i cittadini si sarebbero dovuti recare alle urne tre volte in un mese, senza contare i probabili ballottaggi». Qual è la sua posizione sul quesito referendario?
«Ho sempre cercato di spiegare che la competitività non dipende da chi gestisce il servizio, ma dal deficit infrastrutturale. Il confronto con Milano inizia a stancarmi: nonostante il capoluogo lombardo sia la metà di Roma ha una rete metropolitana molto più estesa».
E quella del Movimento? Istituirete un comitato per il No?
«Non abbiamo ancora definito una linea, ma lavoriamo per diffondere una corretta informazione».
Mentre voi sostenente di risparmiare 16 milioni rinviando il referendum, i Radicali obiettano che si sarebbe potuto accorpare alle politiche del 4 marzo. «A novembre, con l’introduzione del voto elettronico, saremo in grado di ridurre notevolmente i costi».
Il referendum farà da cavia alla democrazia digitale?
«Con l’occasione testeremo le nuove tecnologie».
È preoccupato per come potrebbe mettersi con il concordato se il tribunale fallimentare non dovesse ritenere esaustive le vostre controdeduzioni?
«Nessun nervosismo, lavoriamo per onorare al meglio gli impegni e rispettare le scadenze. Quattro dirigenti sono già stati licenziati».
Altro sincronismo: la notizia è filtrata mentre si svolgeva il consiglio straordinario su Atac.
«Nessuna strategia, lo ribadisco».