«Il voto slitta perché temono il concordato»
Riccardo Magi, segretario nazionale dei Radicali, non ha preso bene la notizia del rinvio all’autunno del referendum sulla messa a gara del servizio di trasporto pubblico: «Nelle scorse settimane abbiamo chiesto con una diffida di fare chiarezza anche sulla successive elezioni nei Municipi III e VIII. Non è stata fatta alcuna informazione, sul sito del Comune non era indicata neppure la data (il 3 giugno, ndr)». Ora, chi si è speso per raccogliere 33 mila firme si aspetta «che la sindaca utilizzi questi mesi con responsabilità istituzionale, al di là del merito e delle opinioni personali».Tra le ragioni dello slittamento il Campidoglio parla di risparmi per 16 milioni: «Sarebbe bastato accorpare il referendum alle elezioni politiche e regionali del 4 marzo: appoggiandosi al Viminale si sarebbero azzerati i costi. Le motivazioni che ho sentito finora mi sembrano lunari». La lettura di Magi è che «si sia voluto allontanare il referendum in una fase critica per il concordato preventivo». Se c’è almeno un dato positivo è nella possibilità di recuperare il tempo perduto: «Lo slittamento non ci piace ma, visto il ritardo amministrativo, se si fosse votato il 3 giugno ci sarebbe stato il rischio di urne deserte». Da qui ai prossimi mesi il leader dei Radicali auspica che «il Comune faccia la sua parte informando la città».