Corriere della Sera (Roma)

Elezioni il 10 giugno, i partiti sono a caccia di nuovi candidati

Le mosse per il voto in III e VIII Municipio

- RM Valeria Costantini Carlotta De Leo

Uno dei candidati a minisindac­o nel III Municipio è Giovani Caudo (in foto) che sfida nel centrosini­stra la renziana Paola Ilari e il verde Antonio Comito

Il M5S che non può sbagliare (di nuovo), il centrodest­ra con problemi di leadership e il Pd che cerca unità nei gazebi. Il prossimo 10 giugno due municipi della Capitale tornano al voto anticipato, ma le liste non sono ancora pronte. Un test vitale per i grillini al III e all’VIII, dove proprio le spaccature interne hanno portato alla dissoluzio­ne delle giunte stellate dopo nemmeno due anni di vita.

Alla Garbatella il «corpo estraneo» era il presidente Paolo Pace, messo all’angolo dai suoi e passato poi a Fratelli d’Italia. A Montesacro è stata una faida lacerante nel Movimento, con transfughi e insulti finali, a far cadere la mini-sindaca Roberta Capoccioni. E proprio intorno alla figura della presidente sfiduciata i grillini hanno serrato le fila, con tanto di benedizion­e dall’alto della sindaca Virginia Raggi per la candidatur­a-bis. Non senza polemiche su opportunit­à e vantaggi, visto che la Capoccioni, su incarico del Campidogli­o, è anche «reggente» del municipio caduto. La leader c’è, i futuri consiglier­i invece ancora no. «Selezione in corso», spiegano dal Movimento, questa volta però fuori chiunque non sia allineato. La lezione è stata imparata, in teoria, ma già è scattata la prima baruffa del nuovo corso: l’ex consiglier­e Paolo Caviglioli su Facebook annuncia di essere stato escluso perché «troppo critico».

Al terzo come all’Ostiense zero consultazi­oni «in rete», niente streaming per le riunioni decisive. Tanto che la notizia dell’elezione a candidato presidente all’VIII, è circolata solo nelle chat interne: 19 a votare Enrico Lupardini su 55 presenze. «Alla faccia della partecipaz­ione, diamo una bella lezione di democrazia a chi governa la città», sottolinea Amedeo Ciaccheri, candidato della Sinistra Civica, riferendos­i appunto alla

«La nevicata è stata due mesi fa, il 26 febbraio, ma i nostri figli restano chiusi in classe pure a primavera. Il giardino lo vedono solo dalla finestra perché mancano i controlli sulla stabilità degli alberi. O perché nessuno al XV Municipio firma per la riapertura. Noi li abbiamo avvisati: se non arriva l’ok partiamo con gli avvocati». Davanti al nido comunale Trilly, a Tomba di Nerone, sulla Cassia, monta la protesta dei genitori: hanno già scritto una lettera di fuoco al Municipio e aspettano le autorizzaz­ioni.

Una parte del giardino non potrà essere comunque riaperta, ci sono due o tre eucaliptus da abbattere. «Chissà quando lo faranno – si lamenta Elise Gulino -. Se abbiamo dovuto aspettare due mesi per i controlli, questi bambini rischiano di rimanerci anni chiusi in classe. E’ assurdo che a pagare le lentezze della burocrazia siano loro. Perché nessuno interviene?».

Nelle stesse lentezze sono incappate anche altre scuole, dal centro alla periferia, e le famiglie sono sul piede di guerra. Numerosi i giardini ancora chiusi nel V Municipio (Il Giardino dei colori, L’albero azzurro , Il Veliero volante e L’albero dei bambini) dove invece le materne statali hanno potuto riaprire. A mobilitars­i anche i genitori dell’asilo primarie del Pd previste per domani. Sfiderà sul campo Enzo Foschi per la carica di mini-sindaco nel feudo rosso della città. Gara più divisiva nel centrosini­stra di Montesacro: a sparigliar­e le carte è stata la discesa in campo di Giovanni Caudo, ex assessore all’Urbanistic­a di Ignazio Marino (con tanto di endorsemen­t dell’ex sindaco). Ai gazebo se la vedrà con la locale segretaria dem, la renziana Paola Ilari e il «verde» Antonio Comito.

Scintille tra gli schieramen­ti non sono mancate: ieri il Pd del III ha ricordato a Caudo che è il candidato di chi è «restio al cambiament­o». Tra le riunioni carbonare dei grillini e il Pd che (tanto per cambiare) si spacca, c’è il centrodest­ra romano specchio di quello nazionale. Il problema è chi candidare, se correre uniti o meno: braccio di ferro tra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, ancora si discute e i nomi da coalizione latitano. Franceschi­ni di via Gullo, a Colli Aniene: il cortile è chiuso e il progetto educativo <Orti a scuola> è stato fatto solo dagli operatori. I bimbi hanno guardato dalle finestre.

Ma è nel XV Municipio che la situazione riguarda tutte le materne e gli asili nido. Migliaia di bambini costretti a stare in classe col caldo. Ieri, però, è stata votata una risoluzion­e che impegna il presidente del Municipio, Stefano Simonelli, a riaprire immediatam­ente tutti i giardini delle scuole comunali. «C’è stato un assurdo rimpallo di competenze tra uffici che ha fatto dilatare i tempi. Ma ormai il dipartimen­to Ambiente ha dato il nulla osta ai municipi: se dai controlli non emergono criticità, i giardini devono tornare ai bambini. Subito, anche oggi - spiega il consiglier­e Marcello Ribera (Pd) che ha firmato la risoluzion­e - soprattutt­o dopo la risoluzion­e votata dall’unanimità anche dal M5S>»

I tempi, però, non sono così brevi: «I controlli nelle scuole termineran­no questa settimana», assicura l’assessore municipale alla Scuola, Pasquale Russo. «Quando saranno finiti, gli uffici autorizzer­anno l’apertura delle aree. Confidiamo che questo avvenga la prossima settimana».

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Palladium Il teatro è il cuore della Garbatella

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