Ama, una «collezione» di bandi deserti
Tre gare, zero offerte: inclusa la gestione dei rifiuti dello spazzamento stradale
Ancora bandi deserti all’Ama. Dopo quello sugli scarti degli impianti (100 milioni per tre anni, i sindacati sono preoccupati che il sistema vada in tilt prima dell’estate) ecco che anche le gare sulla pulizia dei campi nomadi (appalto tutti i villaggi della città per due anni) e sulla gestione dei rifiuti prodotti dallo spazzamento stradale (6 milioni, anche in questo caso per tre anni) vengono archiviate senza offerte. Poco convenienti? Oppure si aspetta la seconda pubblicazione per «tirare» sul prezzo? Si interrogano sui motivi, in azienda, che annuncia nuovi bandi e però intanto ha ingaggiato una corsa contro il tempo per evitare che anche le proroghe giungano a scadenza senza un «piano B». Sul primo bando andato deserto, quello sul trasporto e smaltimento dei rifiuti prodotti negli impianti di Ama, l’azienda è obbligata ad una ripubblicazione, a condizioni diverse, per evitare che la città precipiti in un’emergenza più grave della attuale. Non si tratta di un caso isolato. È andato deserto anche il bando sui campi nomadi, un’altra emergenza anche sanitaria che però, nell’immediato, non troverà soluzione. Si prevedeva di migliorare le condizioni dei «villaggi nomadi», da via Salviati alla Barbuta. Terzo caso, lo spazzamento stradale: Ama cercava privati ai quali consegnare i materiali dello spazzamento, rifiuti da prelevare e trasportare altrove. «Ma i servizi sono garantiti», spiegano da Ama.