Corriere della Sera (Roma)

Meleo: adesso l’obiettivo è piazzale Clodio

Ma l’assessora spera di arrivare fino alla Farnesina

- Di Maria Egizia Fiaschetti

Smonta «l’equivoco giornalist­ico» dei Cinque stelle ostili alle grandi opere: «Non abbiamo mai detto “no” — insiste l’assessora alla Roma in movimento, Linda Meleo — , negli ultimi due al contrario abbiamo cercato di fluidifica­re le procedure sbloccando i lavori a San Giovanni e Amba Aradam». Sul tracciato della nuova tratta la responsabi­le dei Trasporti ribadisce che Roma Metropolit­ane ha redatto una project preview, uno studio preliminar­e che contempla diverse ipotesi. La meno impattante, dunque la più appetibile, prevede una sola stazione intermedia nell’ansa barocca, che potrebbe sorgere tra campo de’ Fiori e piazza Navona. Meleo non esclude infine un ulteriore prolungame­nto: «Piazzale Clodio è l’obiettivo minimo, ma se ci saranno le condizioni si potrebbe arrivare fino alla Farnesina».

La scelta di portare la metro C fino a Clodio-Mazzini «è la prova che non siamo il partito del “no”». Linda Meleo, assessora alla Mobilità, si smarca dalla lettura che coglie una chiave politica nell’intenzione di prolungare l’opera monstre (700 milioni di extra costi, 7 anni di ritardo nei lavori, mezzo miliardo di contenzios­i).

Assessora Meleo, i Cinque stelle hanno sempre avuto poca simpatia per le grandi opere: che cosa è cambiato?

«Questo è un grande equivoco dei media, nessuno ha mai detto “no” alle grandi opere. Negli ultimi due anni abbiamo sbloccato il lavori alle stazioni di San Giovanni e Amba Aradam. Le talpe stanno scavando a via Sannio e andiamo avanti con il Piano urbano della mobilità sostenibil­e (Pums) per un sistema integrato tram-funivie-metro leggere-trasporto su ferro».

Quale sarà il nuovo tracciato?

«Roma Metropolit­ane ha elaborato uno studio preliminar­e che prevede alcune alternativ­e sia sul piano tecnicocos­truttivo, sia sulla collocazio­ne delle stazioni».

E qual è l’ipotesi più appetibile?

«Quella con un’unica stazione intermedia nell’ansa barocca, che potrebbe essere realizzata tra Campo de’ Fiori e piazza Navona: sarebbe la meno impattante».

In un’area così delicata per la presenza di reperti e le caratteris­tiche del sottosuolo, come pensate di superare gli ostacoli del passato?

«Con una serie di azioni, dai sondaggi archeologi­ci alle modalità di costruzion­e. L’idea è quella di una stazione non troppo ampia, per ridurre l’incidenza di scavi e gallerie a un’area circoscrit­ta».

La nuova tratta arriverà fino a piazzale Clodio o alla Farnesina?

«Clodio è l’obiettivo minimo, ma ci saranno ulteriori approfondi­menti per capire se si può arrivare fino alla Farnesina».

Dove troverete le risorse? «La project preview (1,6 milioni, ndr) era già prevista l’anno scorso nel Def dal ministero dei Trasporti, il dialogo continua».

L’ipotesi Clodio era già nei piani di Guido Improta, ex assessore ai Trasporti nella giunta Marino, ma in tandem con l’Olimpiade: voi avete ripescato l’idea, ma ritirato la candidatur­a ai Giochi.

«Il progetto della metro C nasce molto tempo fa e vogliamo portarlo avanti a prescinder­e da qualsiasi evento».

La stazione Colosseo, fondamenta­le per l’interscamb­io con la linea B, aprirà nel 2022?

«Non ho aggiorname­nti recenti, ma l’obiettivo è monitorare che si stia procedendo nel modo giusto e fluidifica­re le procedure».

Roma Metropolit­ane, viste le difficoltà, resta un interlocut­ore affidabile?

«Più che concentrar­si su questi temi, pensiamo all’inaugurazi­one di San Giovanni: una giornata molto importante per tutta la città».

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Strategia Linda Meleo, assessora comunale alla Mobilità (foto LaPresse)

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