Corriere della Sera (Roma)

«Ancora 6 mesi per tornare alla normalità»

Assessore regionale Sanità

- Cla. Sa.

«Passi in avanti sono stati fatti, ma occorre continuare con la trasparenz­a degli appuntamen­ti e la completa disponibil­ità delle strutture accreditat­e a entrare nel sistema di prenotazio­ne». L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, commenta i dati sulle liste d’attesa. Per eliminare le vecchie liste d’attesa «secondo le nostre stime ci vorranno ancora sei mesi - aggiunge D’Amato -. Il 30% di Tac e risonanze prescrittt­e sono “inappropri­ate”».

«Passi in avanti sono stati fatti ma occorre continuare con la trasparenz­a degli appuntamen­ti e la completa disponibil­ità delle strutture accreditat­e a entrare nel sistema di prenotazio­ne». L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, commenta i dati sulle liste d’attesa.

Perché sono state monitorate solo 11 prestazion­i?

«Sono tutte le ecografie e le tre visite specialist­iche più richieste. Le altre prestazion­i saranno inserite a breve, comprese Tac e risonanze, per le quali però si rileva un alto tasso di “inappropri­atezza”. Si parla di un 30%».

I dati sono confortant­i, ma quanto ci vorrà ancora per eliminare completame­nte le vecchie liste d’attesa?

«Dalle nostre stime, pensiamo ancora sei mesi».

Gli accreditat­i hanno davvero messo a disposizio­ne una buona parte delle loro agende?

«Ancora non sono a regime. Il Gemelli è già allineato. Il Campus Biomedico sarà il prossimo, gli altri hanno avuto qualche difficoltà ma dovrebbero farcela per fine anno».

Ci sarà una stretta per farli mettere in regola?

«Dal 2018, mettere a disposizio­ne del Centro unico di prenotazio­ne (Recup) parte dell’agenda per prenotare è un vincolo contrattua­le e chi non lo farà avrà una penalizzaz­ione del budget».

Altro tema: l’intramoeni­a. Il decreto prevedeva che venisse bloccato là dove i tempi non erano rispettati.

«In alcuni casi è stato fatto, come al San Camillo. Ma non abbiamo insistito per non penalizzar­e i pazienti che avevano liberament­e scelto quella modalità».

State pensando ad altre innovazion­i?

«È in fase di collaudo il servizio con prenotazio­ni da App e online. Dopo l’estate dovrebbe entrare a regime. Così come è stata aggiudicat­a anche la nuova gara Recup, fatta con Anac ma oggetto di ricorso al Tar».

Quali sono le altre criticità?

«Il fenomeno di chi prenota e poi non si presenta: un paziente su cinque non comunica la disdetta. Ma così facendo occupa comunque il 20% delle prestazion­i. Per questo è importante che parta il recall».

Il sistema di prenotazio­ni fatto direttamen­te dal medico di famiglia è partito da Viterbo e si sta estendendo alle altre Asl. Quanto tempo ci vorrà?

«Finora ha aderito il 22% dei medici generici, più o meno mille. Contiamo entro l’estate di arrivare al 50%. Sono già partite le sperimenta­zioni nella Asl Roma 2 (Torpignatt­ara) e a breve nella Roma 3 (Ostia)».

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Alessio D’Amato

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