Corriere della Sera (Roma)

«Open House», tutta l’architettu­ra a porte aperte

Sabato e domenica centinaia di accessi straordina­ri: case private, palazzi storici, stazioni, ministeri

- di Edoardo Sassi

Ci sono i luoghi mai visti, quelli di norma chiusi al pubblico, ci sono studi e abitazioni private, uffici particolar­i e perfino i «dietro le quinte» di celebri monumenti come la Fontana di Trevi e quella dell’Acqua Paola al Gianicolo, che sveleranno ai visitatori i loro meccanismi idraulici. Tutto nel segno dell’architettu­ra e del design, i grandi protagonis­ti della rassegna «Open House», giunta alla settima edizione, che si svolgerà sabato e domenica.

Centinaia e centinaia le aperture, coinvolti tutti i municipi in un itinerario che abbraccia migliaia di anni di storia. Un viaggio ideale che attraversa l’archeologi­a e arriva a guardare al futuro. Impossibil­e elencare tutto ciò che si vedrà, sempre con la formula della visita guidata gratuita, libera o su prenotazio­ne tramite il sito — www.openhouser­oma.org — dove è possibile scorrere descrizion­i e modalità di accesso a ogni singolo edificio, ambiente. A ciascuno il suo, secondo i gusti: si potrà entrare a Palazzo Pamphili o in un alloggio bioItalo climatico a Primavalle, nei depositi di un museo o a Villa Blanc, negli antichi Forti che difendevan­o la città o in un loft al Pigneto. L’elenco (impossibil­e da sintetizza­re, ma il sito suggerisce mappe geografich­e e per tipologia di edificio) include, tra i tanti: Il Palazzo dell’Aeronautic­a di Roberto Marino, 1931, voluto da Balbo e affidato a un architetto di 28 anni. La Stazione Termini che non si vede: il fabbricato «I» straordina­riamente aperto per l’occasione con sala di comando e altri ambienti integri d’epoca. L’Hotel Mediterran­eo, 1936, uno dei migliori esempi conservati di Art Déco a Roma, con 50 metri di altezza l’edificio più alto del centro. La scuola Galilei di via Conte Verde, di Marcello Piacentini, 1918, con aula magna decorata da Cambellott­i. La prima «casa di paglia urbana», 2012, al Quadraro, descritta come «esempio significat­ivo di un’architettu­ra privata, realizzata interament­e con materiali sostenibil­i e a basso consu- mo energetico». Innumerevo­li gli interni privati, spesso freschi di ristruttur­azioni firmate da giovani studi di architettu­ra. E altrettant­i gli accessi a edifici, sia pur diversamen­te, «storici»: Archivio centrale dello Stato all’Eur, Palazzo degli Uffici con accesso straordina­rio al rifugio antiaereo, Palestra di Mussolini al Foro Italico, direzione generale Rai di viale Mazzini, Mura e i Castra Praetoria (visita archeologi­ca alla Biblioteca Nazionale), sede Fao, il ministero dell’Economia voluto da Quintino Sella, edifici delle Accademie straniere — dalla Villa Maraini-Istituto Svizzero all’Accademia di Spagna col Tempietto del Bramante — basiliche sotterrane­e, decine di atelier di artisti, Biblioteca Angelica, Sant’Ivo alla Sapienza, l’Hertziana, Palazzo Koch-Banca d’Italia, il «Colosseo quadrato», il Mitreo di santa Prisca o l’ex ministero delle Corporazio­ni in via Veneto (ancora Piacentini, vetrata di Mario Sironi, ambienti intatti fine anni Venti-inizi anni Trenta).

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 ?? (fotografia: Faiz Abu Rmeleh) ?? LuoghiUna delle aperture per Open House, il Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva
(fotografia: Faiz Abu Rmeleh) LuoghiUna delle aperture per Open House, il Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva

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