Le strade killer uccidono ancora Morta centaura
Via Ostiense, asfalto deformato dalle radici I vigili avevano già segnalato la pericolosità
Ancora una vittima sulle strade di Roma e provincia. Dall’inizio dell’anno sono già 49. Ma l’ultima - Elena Aubry, 25 anni, di Monteverde - potrebbe essere stata uccisa dalle radici che hanno modificato la carreggiata di via Ostiense. Ieri mattina la giovane, che aveva lavorato anche in un hotel di lusso in via Veneto, ha perso il controllo della sua moto mentre da Ostia tornava a Roma, all’altezza del Cineland. Dopo essere stata sbalzata contro il guard rail e aver perso il casco, la ventenne è finita in mezzo alla strada mentre la moto ha proseguito da sola la corsa per alcune decine di metri. I vigili urbani ritengono che Elena non stesse correndo e hanno registrato la presenza di irregolarità dell’asfalto provocate proprio dalle radici degli alberi. Quel tratto di strada inoltre è già stato segnalato in passato proprio dagli agenti della Municipale per le sue condizioni insieme con tanti altri. Ma ieri via Ostiense era ancora aperta al traffico.
Quella striscia d’asfalto che parte da Ostia e conduce a Roma - e viceversa - era già stata segnalata dai vigili urbani. L’asfalto gibboso, le radici degli alberi che modificano la carreggiata in maniera significativa, il guard rail troppo vicino ai veicoli, che passano frequenti su via Ostiense, all’altezza del Cineland di viale dei Romagnoli. Qualche centinaio di metri che alcuni di Ostia definiscono da tempo «impercorribile», teatro di altri incidenti, più o meno gravi, tanto che la stessa Municipale l’ha inserita nell’elenco delle strade a rischio insieme con tante altre. Elena Aubry, 25enne di Monteverde, tutto questo forse non lo sapeva. Anche perché quel pezzo di Ostiense che doveva riportarla verso Roma dopo aver salutato la madre e alcuni amici rimasti al mare, era regolarmente aperto al traffico. Con il divieto di sorpasso e il limite di velocità a 50. Come fosse tutto normale.
Ma forse adesso proprio le radici potrebbero essere ora la causa dell’incidente che ha provocato la morte della ragazza, il 49° decesso dall’inizio dell’anno sulle strade di Roma e provincia. Una strage senza fine, che potrebbe segnare il 2018 come uno degli anni più sanguinosi degli ultimi tempi. Alle 10.40 di ieri
Ostia La giovane stava tornando verso Roma dal litorale
mattina la giovane ha improvvisamente perso il controllo della sua Honda Hornet che l’ha scaraventata addosso al guard rail e poi a terra.
La moto ha proseguito la marcia da sola per alcune decine di metri, prima di schiantarsi senza guida contro la barriera metallica opposta. Inutili i soccorsi prestati dal personale medico di un’ambulanza del 118: nell’impatto Elena ha perso il casco, ritrovato dai vigili urbani in mezzo alla strada. E non c’è stato niente da fare. Un altro particolare importante sul quale sono in corso accertamenti. Gli agenti del X Gruppo Mare hanno chiuso l’Ostiense per alcune ore e tracciato segni sull’asfalto in corrispondenza dei dossi con le radici sotto e delle tracce di scarrocciamento della Hornet.
Sicurezza carente L’avvertimento della Municipale rimasto inascoltato: l’arteria era regolarmente aperta
Indagini Gli agenti hanno chiuso per alcune ore l’arteria e hanno controllato lo stato del manto
Sono state effettuate delle misurazioni, anche sulle distanze fra un punto e l’altro della strada, e sull’altezza delle barriere di sicurezza che avrebbero dovuto in qualche modo attutire la caduta della centaura. La velocità della motocicletta nel momento in cui la ragazza è stata sbalzata non è stata invece ancora individuata, ma gli stessi investigatori ritengono che non fosse particolarmente elevata.
A conferma di questo fatto la stessa motocicletta di grossa cilindrata apparsa comunque non troppo danneggiata. È stata sequestrata e sarà sottoposta ad esami tecnici per scoprire se si sia verificato un problema meccanico di qualche genere. Così come chi indaga è in attesa del responso dell’autopsia. Fra le ipotesi c’è quindi quella dell’incidente provocato dal dissesto stradale, ma anche del coinvolgimento di un altro veicolo, sebbene la caduta della ventenne dovrebbe essere autonoma. I vigili hanno ascoltato diverse persone che si trovavano nella zona, ma nessuna avrebbe assistito direttamente alla morte di Elena. In soccorso potrebbero arrivare le immagini della videosorveglianza piazzata nelle vicinanze ma non è chiaro se abbiano davvero ripreso qualcosa.