«Sulle piste ciclabili c’è poca sicurezza»
Il Codacons al Comune: serve risarcimento
Esposto-denuncia del Codacons alla Procura di Roma per la mancanza di sicurezza delle piste ciclabili della Capitale. L’associazione di utenti e consumatori lancia anche «una azione risarcitoria collettiva contro il Campidoglio in favore dei ciclisti romani».
«Gli amanti della bicicletta
Magistratura Denuncia in procura. Il fango sulle banchine, come tra Ponte Mazzini e Ponte Sublicio
conoscono bene lo stato delle piste ciclabili della Capitale spiega il Codacons -. Le gravi carenze dell’infrastruttura rendono tali piste totalmente insicure e rischiose per l’incolumità degli utenti: arbusti, buche e fango trasformano in insidie numerose ciclabili, da via della Moschea - dove si rischia di scivolare sugli arbusti e rimanere graffiati dai rami a Ponte Sant’Angelo, dove il fango rende la banchina piena di solchi duri e scivolosi».
Anche il percorso da ponte Mazzini, Risorgimento, Sant’Angelo, Sisto fino a Ponte Sublicio «si rivela incerto e pericoloso. Questi non sono casi isolati. La situazione è la stessa in tanti quartieri - fa notare il Codacons - e chiama in causa il degrado e la scarsa cura di questo patrimonio a disposizione dei cittadini». «Queste piste ciclabili - precisa l’associazione - non rispettano certo le caratteristiche tecniche previste dalla normativa vigente, il decreto ministeriale n.557 del 1999), non essendo garantita la larghezza minima delle corsie a causa della presenza di arbusti e vegetazione che ne occupano la sede. Inoltre non sempre la segnaletica è adeguata e bene visibile».