CORVIALE, IL RILANCIO
L’edificio di Corviale è stato sempre un paradosso: i romani l’hanno subito chiamato Il Serpentone, pur essendo dritto anziché sinuoso. L’architettura razionalista di Mario Fiorentino & C. è ancora moderna ma è stata usata nel modo antico. Doveva servire per il riscatto abitativo popolare ma è diventato sinonimo di degrado. Giorni fa il Papa è andato nella parrocchia di San Paolo della Croce e ha ricevuto il Comitato che si batte per riqualificare Il Serpentone. A breve esso sarà invitato –secondo la promessa di Francesco- a Santa Marta per esporre alcune richieste che la Chiesa dovrebbe sostenere. Eccole: A) la Politica si occupi della realtà periferica «dal punto di vista delle Periferie». B) più investimenti su «disagio» e povertà. C) la sicurezza di affronta con il Sociale e la Cultura. Da decenni si parla di risanamento delle periferie e pure Renzo Piano ha ideato interventi di «ricucitura» per risolvere il problema. Ora sta per essere lanciato dagli stessi «corvialesi» un Progetto Immateriale nato dalla loro esperienza che, affiancandosi ai piani urbanistici, potrebbe avviare la rinascita dell’immenso edificio. Con la benedizione papale poi, il Progetto avrebbe una corsia preferenziale. Visto l’insuccesso dei tentativi di intervenire sul Corvialone, perché non sperare in questa inedita opportunità? La Nuova Urbanistica della Comprensione, che fa a meno del cemento (ecco l’ultimo paradosso di Corviale), potrebbe essere più efficace dei vecchi metodi studiati a tavolino.