Corriere della Sera (Roma)

CORVIALE, IL RILANCIO

- di Giuseppe Pullara

L’edificio di Corviale è stato sempre un paradosso: i romani l’hanno subito chiamato Il Serpentone, pur essendo dritto anziché sinuoso. L’architettu­ra razionalis­ta di Mario Fiorentino & C. è ancora moderna ma è stata usata nel modo antico. Doveva servire per il riscatto abitativo popolare ma è diventato sinonimo di degrado. Giorni fa il Papa è andato nella parrocchia di San Paolo della Croce e ha ricevuto il Comitato che si batte per riqualific­are Il Serpentone. A breve esso sarà invitato –secondo la promessa di Francesco- a Santa Marta per esporre alcune richieste che la Chiesa dovrebbe sostenere. Eccole: A) la Politica si occupi della realtà periferica «dal punto di vista delle Periferie». B) più investimen­ti su «disagio» e povertà. C) la sicurezza di affronta con il Sociale e la Cultura. Da decenni si parla di risanament­o delle periferie e pure Renzo Piano ha ideato interventi di «ricucitura» per risolvere il problema. Ora sta per essere lanciato dagli stessi «corvialesi» un Progetto Immaterial­e nato dalla loro esperienza che, affiancand­osi ai piani urbanistic­i, potrebbe avviare la rinascita dell’immenso edificio. Con la benedizion­e papale poi, il Progetto avrebbe una corsia preferenzi­ale. Visto l’insuccesso dei tentativi di intervenir­e sul Corvialone, perché non sperare in questa inedita opportunit­à? La Nuova Urbanistic­a della Comprensio­ne, che fa a meno del cemento (ecco l’ultimo paradosso di Corviale), potrebbe essere più efficace dei vecchi metodi studiati a tavolino.

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