La casa popolare è stata «venduta»
Sigilli a una casa popolare del Comune nel quartiere Prenestino, ceduta in modo illegale. L’occupante abusiva è stata denunciata, mentre la titolare potrebbe essere accusata di truffa. Raggi: «Ripristinata la legalità».
Il nastro giallorosso con il logo di Roma Capitale: Virginia Raggi pubblica su Facebook l’immagine dei sigilli alla porta di un alloggio popolare nel quartiere Prenestino, subaffittato in modo illegale. Dalle prime indagini della polizia locale è emerso che non solo l’assegnataria lo aveva ceduto a un’altra persona, ma non aveva neppure pagato il canone, risultando morosa per oltre 15 mila euro. «Casi come questo sono un chiaro esempio dello scempio che non può più essere permesso ai danni della nostra città — il lungo post della sindaca — . E operazioni di ripristino della legalità come questa sono la conferma che le istituzioni lavorano in difesa dei cittadini».
L’appartamento, di proprietà del Comune, è stato posto sotto sequestro, mentre l’inquilina trovata all’interno è stata denunciata per occupazione abusiva e la titolare potrebbe essere accusata di truffa. Nel ringraziare i dipendenti capitolini e la polizia locale, l’assessora al Patrimonio, Rosalba Castiglione, ribadisce: «Stiamo portando avanti un lavoro costante di mappatura e censimento degli immobili di proprietà comunale: case popolari, locali commerciali, appartamenti di pregio, stabili da far rivivere a favore dei territori». Lo scorso novembre è stata la prima cittadina a dichiarare guerra agli «scrocconi», annunciando lo screening che ha stanato oltre 2 mila occupanti abusivi negli alloggi Erp: di questi, 1.600 sono subentrati in modo illegale alla morte del precedente assegnatario. Un’operazione, la lotta ai furbetti, dalla duplice valenza: di recupero delle entrate, considerato che spesso gli imboscati sono anche insolventi, e di tutela di quanti sono regolarmente iscritti in graduatoria e aspettano da anni una sistemazione. Se è vero che su input dell’amministrazione negli ultimi mesi i controlli della polizia locale si sono intensificati, in particolare della task force che collabora con le Politiche abitative, è cresciuto anche l’attivismo dei cittadini.
Raccontano dal dipartimento che continuano ad arrivare segnalazioni di casi sospetti. La fonte anonima, il più delle volte, è il vicino che nota movimenti anomali o un confidente. Così è stato per l’appartamento al Prenestino: una soffiata che ha dato il la alle verifiche e ai successivi appostamenti dei vigili per smascherare il bluff. «Di recente ci è stata indicata una persona che non solo aveva subaffittato un alloggio popolare — rivelano dal Patrimonio — , ma nel frattempo aveva preso possesso di un altro appartamento regolarmente concesso al genitore defunto, per poi cederlo a terzi».
Succede anche che l’immobile, a volte, venga adibito a bed & breakfast: «I vicini riferiscono di un viavai continuo, inquilini sempre diversi che entrano ed escono». Qualcuno, consapevole che appena si libera una casa c’è subito chi è pronto ad approfittarne, lancia l’alert preventivo, della serie: meglio avvertire subito il Comune, prima che se ne impadronisca l’abusivo di turno. «Un anziano ci ha scritto per informarci che il suo amico era morto da poco, pregandoci di riprenderci l’alloggio per assegnarlo a chi ne avesse davvero bisogno».