Franco Milito: sulla Colombo meglio querce o lecci
L’agronomo: «Avevo suggerito di abbattere i pini già nel 1999»
«Già nel 1999 avevo suggerito di abbattere tutti i pini sulle carreggiate di via Cristoforo Colombo per sostituirli con lecci o querce da sughero, alberi più adatti alla macchia mediterranea».
Franco Milito, ex consigliere dell’Ordine degli Agronomi, all’epoca dell’ex sindaco Rutelli aveva verificato la stabilità dei pini sull’arteria che va dalle mura Aureliane all’Eur per conto del Campidoglio. L’incarico gli era stato assegnato in seguito ai lavori sul rifacimento totale dell’asfalto che avevano comportato scavi per l’irrigazione nelle aiuole e tagli agli apparati radicali.
«Era stato tolto circa il 70% delle radici. Ma dopo la perizia l’amministrazione decise di abbatterne solo una minima parte, circa una ventina».
L’intervento «Quando le radici creano dossi bisogna fare tagli selettivi e disinfettare le ferite»
Perché questi tagli di radici così importanti?
«Le radici erano state tolte per scavare e fare i cigli delle strade. Ma bisogna considerare che il pino tende a sviluppare le radici in superfice perché preferisce il terreno morbido e sabbioso».
Quali i rischi per questi tipi di interventi?
«Le radici strappate creano ferite che favoriscono la penetrazione di funghi che provocano il marciume».
Quali potrebbero essere le conseguenze?
«Gli alberi potrebbero cadere all’improvviso».
Perché lecci e querce sono più adatti alle strade?
«Perché le radici non sono invasive, i pini invece andrebbero piantati nei parchi dove non ci sono strade».
Le radici dei pini che problemi danno?
«Si insinuano nei piccoli spazi tra asfalto e sottofondo e pian piano alzano l’asfalto. D’estate per proteggersi dal riscaldamento producono tubercoli radicali, come calli che alzano l’asfalto per non far cuocere la radice, è un meccanismo di difesa. Quando un pino cade, spesso si scopre che sono state tagliate le radici anni prima».
Come si deve intervenire allora quando le radici creano dossi?
«Scoprire le radici facendo tagli selettivi e disinfettando le ferite».
Dove sono stati fatti questi interventi?
«Tre anni fa alla Piramide alzammo la quota della pavimentazione adattando l’altezza alle radici, senza deformazione della strada».
Che lavori erano?
«Rifacimento del marciapiede e della strada proprio per i dossi. La scelta fu fatta in accordo con l’impresa dei lavori stradali».
Quali interventi suggerisce?
«Andrebbe fatto un piano di sostituzione alberi in tutta la città, valutando zona per zona. Le sovrintendenze, i tecnici, i comitati di cittadini con gli enti gestori delle strade dovrebbero trovare una soluzione per le linee guida».