Corriere della Sera (Roma)

«Quel mezzo perdeva nafta»

- R. Fr.

Salva per miracolo, ma ustionata al volto, alle braccia e alle gambe. Giorgia, 33 anni, è la commercian­te ferita nell’incendio. «Ho visto il bus a fuoco, perdeva gasolio. Poi sono esplose le vetrine ed è bruciata anche la moquette».

Ha visto la morte in faccia. Si è salvata soltanto per la sua prontezza di spirito. E oltretutto nei 58 incendi di autobus degli ultimi due anni e mezzo è la ferita più grave. Ieri mattina Giorgia, 33 anni, stava lavorando nel negozio d’abbigliame­nto del suocero in via del Tritone 51, il Box 51, quando in strada si è scatenato l’inferno. Ma lei, almeno all’inizio, nemmeno se n’era accorta. «Ricordo che in quel momento avevo appena finito di servire una cliente. Ho fatto cassa e lei è uscita - racconta la ragazza al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni -, avevo appena aperto e stavo dando una sistemata al negozio. Stavo passando l’aspirapolv­ere e sono arrivata davanti alla porta, quando mi sono accorta dell’autobus immobile a una decina di metri dalla fermata: ho visto che perdeva gasolio, c’era il fuoco e il conducente a piedi che cercava di spegnerlo con un estintore, solo che spruzzava la polvere da una parte e le fiamme uscivano dall’altra. Insomma non ci riusciva. Nell’arco di trenta secondi appena tutto l’autobus è stato avvolto dalle fiamme».

Attimi terribili, anche perché la giovane si è ritrovata bloccata all’interno del negozio, senza avere la possibilit­à di uscire. Attorno, sul marciapied­e di via del Tritone, c’era già stato il fuggifuggi, ma nessuno aveva pensato a Giorgia che stava assistendo al rogo. «All’improvviso è scoppiato tutto, sono esplose anche le vetrine e la porta del negozio - racconta con le mani, il braccio destro e il volto bendati per le ustioni di secondo e terzo grado -. L’ho dovuta aprire per non rimanere bloccata dentro, ma anche perché le fiamme avevano bruciato il tappetino all’ingresso e avevano iniziato ad attecchire sulla moquette. Mi ha detto bene perché in quel momento stava andando a fuoco soprattutt­o la parte posteriore dell’autobus, davanti al negozio, ma c’era libera una via di fuga sul marciapied­e verso la cabina: non potevo restare lì dentro, ero terrorizza­ta, ma dovevo muovermi. In quel momento non ho avuto la possibilit­à e nemmeno il tempo di pensare, ho agito d’istinto».

In un momento la ragazza ha tentato il tutto per tutto. «Ho pensato solo un attimo se fosse il caso di coprirmi con qualcosa, ero vestita solo con una maglietta e un paio di jeans, ma poi ho scelto di no, anche perché mi sono

detta “se poi prende fuoco è anche peggio”. Così mi sono messa a correre verso largo Chigi. Appena sono sbucata da dietro l’autobus mi sono venuti incontro alcuni poliziotti che avevano capito cosa stava succedendo e mi hanno soccorso».

Un’ambulanza dell’Ares 118 ha poi trasportat­o Giorgia in codice giallo al San Giovanni dove dopo le medicazion­i al volto, alle braccia e a una caviglia è stata dimessa. Fra i primi ad accorrere anche il suocero che si era assentato un attimo dal negozio per andare al bar vicino, sempre su via del Tritone. Un suo conoscente si è poi occupato nella tarda mattinata di mettere in sicurezza l’ingresso del negozio.

Come lui anche gli altri commercian­ti di quella parte di Tritone sono stati costretti a ripulire le vetrine, in attesa dell’inventario della merce che è andata distrutta o gravemente danneggiat­a dalle fiamme. Il fumo si è infatti infilato nei locali, raggiungen­do pure i magazzini. E ha anche annerito l’intera facciata del palazzo soprastant­e. Cinque attività commercial­i sono rimaste inagibili fino alla serata e non è chiaro se potranno riaprire nei prossimi giorni.

 ??  ?? Bendata La negoziante sopravviss­uta (Proto)
Bendata La negoziante sopravviss­uta (Proto)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy