Cinquantotto veicoli distrutti in due anni e mezzo E danni per milioni di euro
Quarantotto autobus a fuoco fra il 2016 e il 2017. Altri dieci quest’anno. Cause quasi sempre le stesse: problemi al motore, ricambi insufficienti, tubi dell’olio che cedono, corto circuiti dell’impianto di condizionamento. Molti di questi episodi sono avvenuti lontano dalle case e dai negozi, ma a parte quello di ieri in via del Tritone, ancora si ricordano i roghi del febbraio 2017 in via Pineta Sacchetti, al Trionfale, e del novembre scorso a due passi da San Pietro. Torpedoni lasciati in fiamme davanti ai palazzi: nel primo caso a notte fonda, con gli inquilini barricati all’interno delle loro abitazioni in attesa dell’arrivo dei pompieri. Danni molto gravi all’edificio, due ragazze salve per miracolo. Come è accaduto nove mesi più tardi in un altro incendio in via di Villa Alberici con vista sul Cupolone. L’ultimo, prima del rogo al Tritone, era di pochi giorni fa, all’alba, fuori dal deposito Atac al Portonaccio. Ma non sono mancati incendi nei pressi di Ciampino e della basilica di San Paolo, a Grottarossa come a Ostia. Sulla tangenziale (via Salaria), sulle rampe del Raccordo anulare e nella pineta di Castel Porziano. A rendere ancora più inquietante il quadro c’è il fatto che solo in alcuni casi a bordo c’era soltanto l’autista. Negli altri, e sono la maggioranza, c’erano i passeggeri che sono stati fatti subito scendere dai conducenti, pronti nell’intervenire con gli estintori che tuttavia non sono sempre stati sufficienti a limitare i danni. E nelle officine dell’azienda è più volte scattato l’alert per mettere in guardia i meccanici sulle manutenzioni. Anche se fino a oggi le indagini interne sui roghi a ripetizione non hanno portato a molti risultati.