Corriere della Sera (Roma)

Arte in vendita per salvare la casa di Zeichen

«Quadri evasi»: un’iniziativa per trasformar­e la «baracca» del Borghetto in polo culturale

- Lilli Garrone

Si chiama «Quadri evasi». È la singolare e coinvolgen­te rassegna allestita nella casa di Valentino Zeichen. Un luogo storico, quasi leggendari­o dove nel corso degli anni, grazie alla presenza e agli scritti del poeta che vi abitò dalla fine degli anni Cinquanta fino alla sua scomparsa nel luglio del 2016, si sono avvicendat­i i protagonis­ti del mondo artistico e intellettu­ale romano.

E oggi le porte della famosa «baracca» sono riaperte per questa mostra di opere, oltre una trentina, realizzate da alcuni tra i più originali rappresent­anti dell’arte contempora­nea italiana: quadri, disegni e schizzi colleziona­ti dal pittore Emiliano Tolve, donati dagli artisti per sostenere Valentino Zeichen durante la malattia. Purtroppo il poeta è scomparso, e così oggi questa piccola collezione dovrà servire a sostenere «La Casa del Poeta», un progetto da presentare al Campidogli­o: prevede la trasformaz­ione dell’abitazione di Zeichen al Borghetto Flaminio in un polo culturale, in una sorta di stazione artistica nel centro di Roma, dove conservare la letteratur­a di Valentino e creare al tempo stesso una biblioteca degli scrittori a lui contempora­nei.

L’esposizion­e durerà ancora una settimana e le persone che vorranno promuovere questo progetto, oltre ad aggiudicar­si un’opera unica e di notevole valore artistico, contribuir­anno alla rinascita e alla valorizzaz­ione di un luogo suggestivo, la cui struttura architetto­nica si trova oggi in precarie condizioni. Quadri e schizzi di alcuni tra i principali esponenti della Pittura Analitica e dell’Avanguardi­a italiana: da Nino Franchina (1912) a Mario Nalli (1960), passando per Mojimr Ježek (1932), Pasquale (Ninì) Santoro (1933) o Claudio Verna (1937).

Una mostra concepita da Marta Zeichen e curata da Marina Amori Vitelli con la collaboraz­ione di Sacha Piersanti ed Emanuele Marchetti. «Tutte opere che sono state donate a papà quando stava male — racconta Marta Zeichen — e che dovevano servire per le sue cure: adesso contribuir­anno a questo piccolo progetto che con la collaboraz­ione della Casa delle Letteratur­e, dei direttori dei Dipartimen­t i di Archi tet tura e Progetto Orazio Carpenzano, di Storia e Restauro dell’Architettu­ra Carlo Bianchini e con il Comitato promotore capitanato da Aldo Ponis, vogliamo portare avanti. Serviranno per l’avvio dei lavori». E domani sera, sempre nella casa del Borghetto (via Flaminia 86, all’angolo con il museo Explora, ore 19.30) ci sarà un brindisi sotto il glicine con la lettura delle poesie di Valentino Zeichen e nuove opere in esposizion­e.

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Lo scrittore nella sua «baracca», dove visse fino alla morte, 2016
Flaminio Lo scrittore nella sua «baracca», dove visse fino alla morte, 2016

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