Corriere della Sera (Roma)

I laziali temono un «biscotto» in Inter-Sassuolo

- di Stefano Agresti

La Lazio è spaventata. Ha paura di perdere all’ultima curva un tesoro che ritiene di essersi stramerita­ta: la quarta posizione, la Champions League. Teme che la spinta dell’Inter possa esserle fatale, anche in consideraz­ione degli infortuni (tanti e importanti) che condiziona­no il gruppo di Inzaghi. Non è un caso che in questa bagarre, che porterà allo scontro decisivo con Spalletti, intervenga Lotito. Il presidente ha imparato a stare in silenzio, non imperversa più su ogni mezzo di comunicazi­one come qualche anno fa. Si espone quando ha un obiettivo e c’è un motivo.

«Abbiamo costruito una squadra per lottare alla pari con tutti. Non voglio fare polemiche, ma chi ha visto il campionato sa che avremmo meritato un posto diverso in classifica». Riaffioran­o i torti arbitrali, benché non vengano citati in modo esplicito. Il mondo biancocele­ste è convinto che, senza gli errori che l’hanno penalizzat­a, la Lazio sarebbe serena al terzo posto.

«Vivo queste due partite con trepidazio­ne ma anche con rammarico perché dovremmo essere in un’altra posizione anziché soffrire fino alla fine. Questo, però, fa parte del Dna di questo club. Spero che alla fine raccoglier­emo quel che abbiamo seminato».

È un sentimento che accomuna tutto il popolo laziale. Non ci sono solo i rimpianti per i torti arbitrali, ma anche i timori per quanto potrà accadere nelle due giornate finali. A cominciare da Inter-Sassuolo e dall’ipotetica arrendevol­ezza degli emiliani, salvi e teoricamen­te disinteres­sati al risultato. I tifosi biancocele­sti hanno lanciato hashtag espliciti nei quali si parla di «biscotto», c’è chi teme addirittur­a che i nerazzurri possano prevalere con sei gol di scarto, risultato che renderebbe indispensa­bile per la Lazio vincere a Crotone per conservare il quarto posto e, dunque, la possibilit­à di giocare lo scontro diretto per il pareggio. Follie? Fobie? Sarà, ma qualcuno ricorda che l’Inter di reti al Sassuolo ne ha già fatte sette. E non una volta, ma due.

Chi ha visto il campionato sa che avremmo meritato un posto diverso in classifica. Ma soffrire è nel nostro Dna

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 ??  ?? Connesso Claudio Lotito, 59 anni, presidente della Lazio dal 2007. Il doppio telefonino è il segnale del suo impegno a 360 gradi
Connesso Claudio Lotito, 59 anni, presidente della Lazio dal 2007. Il doppio telefonino è il segnale del suo impegno a 360 gradi

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