Corriere della Sera (Roma)

Autista malato cantava nei night «Incriminat­elo»

- Di Fulvio Fiano

Il Franco Califano di Zagarolo, il conducente con la bella voce, il malato (forse) immaginari­o.

A quattro anni dalla denuncia per truffa ai danni dello Stato (e violazione della legge sul diritto d’autore, ma questa è un’altra storia), la vicenda giudiziari­a di Ezio Capri, 54 anni, autista Atac che nei giorni di malattia si esibiva sui palchi off della provincia romana, si riapre. La Cassazione ha infatti detto no al suo prosciogli­mento dalle accuse, rimandando gli atti al giudice per le udienze preliminar­i. È la seconda volta che la Suprema Corte decide in questo senso sul caso.

Capri è accusato di almeno cinque esibizioni. Non per le sue apprezzabi­li capacità canore, ma perché in quei giorni (per lo più festivi) si era reso indisponib­ile al suo turno sui mezzi pubblici. «Ipertensio­ne nervosa e colica addominale», recitavano i suoi certificat­i medici. E qui si innesca il ping-pong penale ancodandon­e ra in corso. «L’autista faceva un uso strumental­e della documentaz­ione sanitaria», sostiene il pm Erminio Amelio. «Le patologie erano compatibil­i con il canto, non con la guida», sostiene la difesa. E lui, l’emulo di Califano nell’aspetto e nelle interpreta­zioni, ha sostenuto che «guidando avrei messo a rischio altri, cantando solo me stesso».

Comunque sia, per due volte la procura ha chiesto il processo, per due volte il giudice l’ha negato, per due volte la Cassazione, sollecitat­a anche dall’ufficio legale dell’Atac che punta al licenziame­nto per assenteism­o, ha invitato il gup a rivalutare la faccenda. Nella prima occasione, la Suprema Corte argomentò che i concerti «possono avere avuto riflessi negativi sullo stato morboso dell’imputato ritar- la guarigione e il rientro in servizio a danno di Atac». Stavolta, dopo che il giudice chiedeva di chiudere il caso senza processo perché «nessuno ha contestato la falsità dei certificat­i medici e l‘esibizione canora è compatibil­e con la malattia», la Cassazione risponde che il giudice «non si è espresso sulla inutilità del processo, ma ha invece compiuto una preconcett­a svalutazio­ne delle prove». Atac resta così alla finestra per vedersi riconoscer­e 785,56 euro di danno (le ore non lavorate) in ragione del presunto inganno subito.

Sul palco Almeno cinque le esibizioni contestate

Processo

I giudici hanno detto no al prosciogli­mento di Ezio Capri, 54 anni: gli atti tornano al gup

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Assenze Ezio Capri in un suo concerto. Si esibiva anche in malattia

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