Corriere della Sera (Roma)

Corte dei conti: doppio lavoro, faro sui prof

- Il. Sa.

Èlecito monetizzar­e la visibilità ottenuta grazie a un incarico pubblico accumuland­o una serie di (ben remunerate) consulenze private in contrasto con i fini istituzion­ali? Posso disporre del mio ruolo come meglio credo o devo preoccupar­mi che sia compatibil­e con la mission pubblica?

É il tema che si profila dietro una serie di inchieste avviate dalla procura regionale della Corte dei Conti dopo un’ispezione della Finanza e singole denunce di atenei. Tre docenti di Tor Vergata, pizzicati a svolgere lavori per srl private, sono stati chiamati a risarcire l’intero ammontare delle loro consulenze come sanzione per il doppio lavoro svolto all’insaputa dei vertici universita­ri.

Secondo i pm contabili, infatti, «non è ipotizzabi­le la buona fede dei convenuti» nel momento in cui si sono dimostrati bene informati sulla disciplina degli incarichi extra istituzion­ali ma assai distratti quando si è trattato di chiedere il via libera per le proprie attività private alcune in aperto contrasto con la ricerca universita­ria. I docenti in questione sono Marco Gambini, Michela Vellini e Paolo Sammarco e sono chiamati a risarcire l’istituzion­e per l’ammontare rispettiva­mente di 65mila, 273.291 e 188.167 euro, cifre guadagnate con la loro consulenza per varie società (dalla Edison spa al Gruppo Ilva). I tre sarebbero venuti meno a una recente norma anticorruz­ione. Replica il difensore di due dei tre indagati, avvocato Alessandro Vinci Orlando: «Dimostrere­mo che la richiesta di autoizzazi­one non era obbligator­ia».

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