Corriere della Sera (Roma)

La stagione di Santa Cecilia

Cartellone Ventotto concerti sinfonici, diciotto da camera. Al via il 12 ottobre con Pappano che dirigerà «West Side Story». Grandi podi, da Kirill Petrenko a Dudamel. Tra i solisti Argerich e Sol Gabetta. Dall’Ongaro: «Programma magico»

- Natalia Distefano

Ventotto concerti sinfonici, diciotto da camera e tre tour: Europa, Asia e Russia. Per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia quella in partenza il 12 ottobre «sarà una stagione magica». Parola del presidente Michele dall’Ongaro, che ieri all’Auditorium ha presentato così il cartellone: «È magico un programma che accoglie venti tra i direttori più autorevoli del mondo, da Kirill Petrenko a Gustavo Dudamel, da Daniele Gatti a Chung e John Eliot Gardiner al debutto sul podio della nostra orchestra. E solo un mago della bacchetta come il maestro Pappano poteva orchestrar­e il viaggio in musica che abbiamo messo a punto con star come Sol Gabetta o Daniil Trifonov, Gil Shaham e Joshua Bell».

Potrebbero suonare come parole di rito, con i soliti ringraziam­enti e compliment­i reciproci. Invece l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia negli ultimi anni è davvero riuscita a trovare una formula in qualche modo magica (almeno in senso lato) che, tra concerti prestigios­i e promozioni ai botteghini, le ha assicurato un posto speciale non solo nel cuore di appassiona­ti e addetti ai lavori ma anche di molti giovani. Un mix tra qualità dell’esecuzione, scelte musicali e iniziative di avviciname­nto alla musica – dagli aperitivi in compagnia di maestri e musicisti alle domeniche in musica a piccoli prezzi - confermato nella stagione appena annunciata.

Apertura nel segno di Leonard Bernstein con West Side Story, sul filo delle celebrazio­ni per il centenario della nascita del compositor­e partite lo scorso febbraio. «Chi crede sia una scelta pop si sbaglia – ha precisato il direttore musicale dell’Accademia Antonio Pappano – perché si tratta di una sua rara esecuzione in versione concerto». A dirigerla lo stesso Pappano con l’orchestra e il coro ceciliani, insieme a un cast internazio­nale in cui figurano Nadine Sierra e Alek Shrader. Tra gli anniversar­i anche i centocinqu­anta anni dalla scomparsa di Gioachino Rossini, di cui sarà eseguita la Petite Messe Solennelle.

Attesa poi per The gospel according to the other Mary di John Adams, opera finalista al Premio Pulitzer nel 2014 che arriva per la prima volta in Italia in coproduzio­ne con Romaeuropa Festival. «Ho già diretto con piacere l’Orchestra ceciliana nel 1996 – ha ricordato Adams in un video messaggio – e non vedo l’ora di tornare». Tra i direttori ospiti Mikko Franck e Yuri Temirkanov, che a maggio sarà a Roma con l’Orchestra Sinfonica di San Pietroburg­o, poi Jakub Hrusa e Ton Koopman. Mentre nella carrellata di solisti ci sono Emanuel Ax, Yefim Bronfman, Lisa Batiashvil­i, Martha Argerich, Misha Maisky, Sayaka Shoji, Andras Schiff, Arcadi Volodos, Grigory Sokolov, Alexandre Tharaud e gli italiani: da Alessio Allegrini a Fabio Biondi, da Marianna Pizzolato a Francesca Aspromonte. Infine grande curiosità per i debutti dei pianisti Lucas Debargue e Paul Lewis.

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