Conferma per Calbi al Teatro di Roma
«Pop d’autore»: potrebbe essere questo il nuovo claim di Antonio Calbi per il triennio che si accinge a dirigere allo Stabile di Roma Teatro Argentina. Il cda presieduto da Emanuele Bevilacqua ha infatti rinnovato il suo incarico per il periodo 2018-2020. «Attenzione alla pluralità delle visioni, meno affollamento di produzioni, più internazionalità», sono le linee guida sui cui punta Calbi che, nei tre anni trascorsi, ha rilanciato con forza il Teatro della Capitale come agorà artistica, culturale e civile a livello nazionale.
Il bilancio del passato triennio è positivo: «Abbiamo rappresentato 184 autori viventi, di cui 39 prodotti da noi — tiene a precisare il direttore — Abbiamo promosso 83 compagnie indipendenti, di cui 17 prodotte. Abbiamo ospitato maestri della scena internazionale come Peter Stein, Claudio Tolcachir, Romeo Castellucci, Mario Martone, Antonio Latella...». Per il futuro, Calbi mira a stabilizzare i risultati già ottenuti, a cominciare da una maggiore selezione di proposte. «Confermeremo la nostra attenzione alla drammaturgia contemporanea, in particolare ai temi legati alle donne e alle violenze di genere, con l’obiettivo di creare una factory di creatività contemporanea: al Teatro India avremo tre attrici-registe per curare progetti originali. Inoltre svilupperemo le coproduzioni internazionali, realizzando anche un progetto speciale con il regista Milo Rau a partire dai Vangeli». E per quanto riguarda l’attore Massimo Popolizio, che si è rivelato regista di successo con la messinscena di Ragazzi di vita, Calbi aggiunge: «È il vero erede di Ronconi, dunque dirigerà e interpreterà tre nostre produzioni».