Corriere della Sera (Roma)

Gli artisti di San Lorenzo e il vernissage «letterario»

L’«inno al disequilib­rio» di Allevi: folla a Termini tra musica e parole

- Ro. Petr. Roberta Petronio

Un temporale perfetto, quasi letterario, ha fatto da scenografi­a (esterna) al vernissage della mostra che cita il grande classico dei messaggi in bottiglia, da affidare alle acque e al destino. Nella sala grande al piano terra dell’edificio ex industrial­e, sede della Fondazione Pastificio Cerere, gli artisti della Scuola di San Lorenzo, i residenti e relativi colleghi questa volta hanno fatto da spettatori: l’evento «170 racconti in bottiglia» è frutto del lavoro di giovanissi­mi studenti di arte di un liceo artistico di Padova. È anche l’occasione per fotografar­e insieme Marcello Smarrelli, ideatore del progetto «Curare l’Educazione?» e direttore artistico della Fondazione, insieme con l’artista Giuseppe Gallo, scultore e pittore: qualcuno osservando­li ha pronunciat­o la formula «separati alla nascita?». Il presidente della Fondazione Pastificio Cerere Flavio Misciattel­li ha fatto gli onori di casa accogliend­o il curatore Paolo Marcolongo, il direttore della Nando and Elsa Peretti Foundation Stefano Palumbo, lo scultore Oliviero Rainaldi, Barbara Pio di Savoia con la figlia Silea. Dopo l’opening, tappa d’obbligo nell’attiguo ristorante «Pastificio» dove si impastano solo farine «d’epoca» come quella di grano Senatore Cappelli, o di grano arso. Flavio Misciattel­li, presidente Fondazione Pastificio Cerere

Quando il maestro Giovanni Allevi lascia dietro di sé gli scaffali della libreria Borri Books di Termini ed esce all’esterno, sotto la pensilina, ed incontra il pubblico che lo attende davanti al pianoforte, per un attimo vacilla: «Sono emozionant­issimo, che bello fare la presentazi­one qui! Suono subito». Taxi, arrivi e partenze, trolley, tutto è sospeso mentre si diffondono le note di «Back to life» (da ‘Joy’, album del 2006). La musica sovrasta il rumore del traffico: «Sentivo i clacson delle auto, erano “Sì” naturali. Mi ha fatto piacere che fosse propria questa la nota», commenta prima di inondare la platea con il fiume dei racconti sulla genesi del suo nuovo libro «L’Equilibrio della Lucertola» (edito da Solferino). È il quinto

Si accendono i riflettori, dalle 13.30 alle 18 di oggi, sui casting di Elite Model Look, ospitati negli spazi della Galleria Commercial­e Porta di Roma, che offre a giovani aspiranti modelli un’opportunit­à Giovanni Allevi (a sinistra), al centro il compositor­e al pianoforte. Tra il anche pubblico Alda D’Eusanio titolo del pianista e compositor­e, che si prepara a riprendere l’«Equilibriu­m Tour» tra Cina, Giappone, Italia. L’incontro sorprende come un flash mob. Ai viaggiator­i/lettori che lo incalzano con le domande, Allevi spiega che si tratta di un romanzo autobiogra­fico e filosofico, «dedicato a tutti coloro che di tanto in tanto si sentono vacillare e hanno paura di cadere. Avevo perso l’equilibrio, sono andato su un’isola a fare esercizi per recuperarl­o: lì ho cominciato a riflettere e a scrivere». E la lucertola? «È così vicina alla polvere, portatrice di una saggezza ancestrale. Nel mio caso, è stata un guru». per realizzare il sogno di entrare nel mondo della moda. Il casting è aperto a ragazze e ragazzi dai 14 ai 22 anni. Ci si può presentare direttamen­te anche senza iscrizione. Maurizio Mattioli scherza con i passeggeri del tram

Maurizio Mattioli rende omaggio ad Aldo Fabrizi. Lo interpreta, lo reinventa nella pièce «E qua so io», regia di Giuseppe Manfridi, in scena al Teatro Tirso da Molina. E, l’altra sera, l’attore è salito sul Tram Jazz per rispolvera­re la figura del bigliettai­o e rivivere le emozioni del film «Avanti c’è posto».

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