Lazio, che chance Se vince, irrompe nell’Europa dei big
A Crotone (ore 15) dopo il ko dell’Inter. Inzaghi: «Prontissimi. Leiva diffidato? Sono tranquillo»
È il momento della verità, la Lazio ci arriva con i cerotti ma anche con un allenatore pieno d’ottimismo e fiducia, soprattutto dopo la clamorosa sconfitta dell’Inter per 2-1 a San Siro contro il Sassuolo. Dunque, se oggi a Crotone (fischio d’inizio alle ore 15) i biancocelesti vincono, sono matematicamente qualificati per la Champions e la sfida proprio contro l’Inter all’Olimpico di domenica prossima da «spareggio» si trasformerebbe in una splendida e inaspettata passerella.
«Stiamo benissimo, abbiamo vinto cinque delle ultime sei partite», garantisce Inzaghi ed è un messaggio che invia alla squadra, andiamo a Crotone senza paura né freni. Eppure di problemi ne ha tanti, e alcuni si vedono: gli infortunati. «Radu ha recuperato e viene con noi, vediamo se giocherà dall’inizio. Gli altri restano qui: Immobile, Parolo, Luis Alberto e anche Lukaku».
Poi ci sono alcune grane trasparenti. Tipo De Vrij, che ha firmato per l’Inter e dovrà strappare alla sua futura squadra la Champions: «Conosco Stefan, è un professionista e un ragazzo senza ombre. Onorerà la maglia per rispetto dei tifosi, della società, dei compagni, con i quali è stato benissimo in questi tre anni. Del resto la situazione era chiara da tempo, semmai è stata sbagliata la tempistica».
Altro problema che non si vede, ma si sente: Lucas Leiva. Corre sulle uova e non dev’essere facile per uno che l’erba è abituato a mangiarla, non ad accarezzarla. Ma quell’ammonizione che ha preso il 22 aprile in Lazio-Samp lo ha messo in una situazione complicatissima: era la nona (1 in Supercoppa e 8 in campionato) e ha fatto scattare una nuova diffida. Così il brasiliano da allora gioca a rischiatutto: basta un intervento fuori tempo, un fallo tattico necessario ad aiutare la squadra o anche una protesta plateale (però quelle riesce a gestirle) per farlo fuori nel momento decisivo della stagione.
Ormai c’è da superare soltanto Crotone, ma in Calabria non si potrà scendere in campo con i guanti bianchi, perché là si giocano la salvezza e sono pronti a farlo in modo ruvido. Con quale serenità giocherà Leiva questa gara? E con quanta calma lo butterà
in classifica, perdendo invece con Napoli, Inter, Milan, Atalanta, Fiorentina e Sampdoria. Battere la Juve sarebbe un segnale importante anche per il futuro: «Dobbiamo lavorare tanto. Bisogna dare continuità a un certo tipo di squadra, di mentalità, di idea. La Juve ha vinto tantissimo, non solo con Allegri, ma anche per una mentalità interna, che ha dato loro l’abitudine a vincere. Questo è un grande vantaggio per la Juve. La Roma, in questi anni, è arrivata seconda e terza, è stata sempre un pochino dietro. Il gap c’è sempre stato,
non è che arrivo io e trovo la medicina giusta per risolvere questo problema. Sicuramente dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista e dobbiamo rinforzarci dove siamo un pochino deficitari o dove possiamo fare qualcosina in più. Un passo in avanti l’abbiamo fatto. In campionato siamo stati in ritardo, ma in Champions abbiamo fatto meglio della Juve, se andiamo a guardare i risultati. Questa è la dimostrazione che qualcosa di buono l’abbiamo fatto, ma per arrivare alla mentalità che serve c’è ancora tanta strada dentro Inzaghi, il quale ha già il centrocampo minato dagli infortuni di Parolo e di Luis Alberto?
«Leiva è diffidato lui così come Bastos, però penso che possa scendere in campo. Dovrà stare attento, questo è ovvio, e durante la partita faremo le nostre valutazioni. Ma nel girone d’andata ha disputato tredici partite da diffidato, può riuscirci anche stavolta».
Leiva non ha mai riposato, ha sempre giocato. In gran parte perché ha saputo diventare un uomo fondamentale della Lazio; in misura più piccola
Il tecnico /1
«Radu ha recuperato ma non so ancora se gioca». Indisponibile anche Lukaku
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Il mercato È normale che un allenatore conti nelle scelte, adesso mi conoscono
Il tecnico/2
«Lucas ha giocato da diffidato 13 gare nel girone d’andata, può farcela anche stavolta»
perché non ci sono sostituti all’altezza e tenerlo fuori diventa un esercizio di masochismo più che una scelta legata al turnover.
Nelle ultime partite, e soprattutto con l’Atalanta, ha sofferto, ma a Crotone e contro l’Inter la sua presenza è indispensabile: molto meglio Lucas stanco di chiunque altro che stanco non lo è. da percorrere. La Juve non lascia nulla al caso. Anche in Champions ha combattuto fino alla fine, nonostante dopo la partita di andata contro il Real Madrid sembrasse già fuori».
Per salire di qualità, però, è necessario un lavoro importante anche in chiave di mercato. «Io non faccio campagna acquisti, io alleno i giocatori. È prematuro in questo momento parlare di mercato. Però è normale che l’allenatore sia importante nelle scelte future, anche perché gli altri così capiscono quello che voglio. Capiscono di più cosa vorrei per tipologia di gioco e mentalità». Di Francesco ha annunciato anche mezza formazione: «Giocheranno Dzeko, Alisson, Florenzi, Kolarov, De Rossi e anche El Shaarawy. Per gli altri, vediamo». Fuori Manolas, ballottaggio Pellegrini-Strootman con il primo favorito.