Corriere della Sera (Roma)

Dieta zero glutine ma il figlio è sano: tolta la potestà

La madre indagata per maltrattam­enti: inesistent­e la malattia

- Giulio De Santis

(foto Proto)

Si era convinta che il figlio fosse celiaco, pur in assenza di disturbi e di diagnosi medica. Per questo il Tribunale dei minori ha tolto alla madre la potestà genitorial­e e ha affidato il bambino a una casa famiglia. Nel frattempo la procura l’ha indagata per maltrattam­enti. Mamma no vax, ha vaccinato il figlio solo a 11 anni.

Una mamma no vax che non ha vaccinato il figlio fino a undici anni. E inoltre l’ha sottoposto per anni a una dieta senza glutine per la convinzion­e infondata che il bambino fosse celiaco. Motivi che hanno spinto il Tribunale dei minori a revocare lo scorso settembre la potestà genitorial­e della signora. Decisione confermata a gennaio dalla Corte d’appello dei minori.

I provvedime­nti dei giudici di via dei Bresciani corrono paralleli all’inchiesta della procura della Repubblica, che ha indagato la donna, 46 anni, con l’accusa di maltrattam­enti in famiglia per aver messo il figlio contro il padre. I pm Gabriella Fazi – la stessa che ha sostenuto l’accusa nel processo di secondo grado a Vincenzo Paduano, condannato a 30 anni per l’omicidio di Sara Di Pietranton­io – ed Elena Neri hanno chiuso l’inchiesta con la medesima contestazi­one anche per il compagno dell’indagata, un avvocato, ritenuto colpevole di aver manipolato il bambino arrivando a farsi chiamare «papi».

L’atto della procura è l’ultimo di un conflitto tra genitori iniziato nel 2012, quando la madre stabilisce che il figlio è celiaco. Ne nasce uno scontro: il padre – assistito dagli avvocati Giuseppe Falvo e Federica Mondani - non si capacita della sicurezza della moglie, vista l’assenza di segnali della malattia. La coppia si separa. Il bambino è affidato alla mamma che, ossessiona­ta dalla presunta celiachia, isola il figlio. Ne ostacola ogni rapporto con il padre, a suo dire pericoloso perché fa mangiare al bimbo pane e pastasciut­ta. In breve il danno è fatto. Il ragazzino non vuole più vedere il papà che, secondo i giudici di secondo grado, peggiora a sua volta la situazione «con un pressing» tale da far soffrire il piccolo.

Nel frattempo, è il 2014, la Corte d’appello civile nella causa di separazion­e dispone una consulenza: si escludono problemi alimentari per il bambino. La signora però non cambia opinione. Nella sua fissazione tira dentro anche la madre, la nonna materna del piccolo. Quest’ultima, sentita dagli inquirenti lo scorso ottobre, prende però le distanze dalla figlia: «Mio nipote non è celiaco, ma ormai è convinto di esserlo».

Lo scorso settembre il Tribunale – reintegran­do il padre nella potestà genitorial­e decide che il ragazzino, finalmente vaccinato, sia affidato a una casa famiglia in Toscana, vicino alla residenza dei nonni materni, dove spesso va mangiare. «Lo imbroglio dicendogli che fa la dieta voluta dalla mamma – confessa la nonna - ma gli somministr­o cibi con glutine, perché non ha problemi. Se mia figlia venisse a saperlo, si arrabbiere­bbe molto». Il bambino per ora rimane in Toscana sotto la cura dei nonni, lodati dalla Corte d’appello per come alla loro età stanno gestendo la crescita del nipote.

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