Polemiche e frecciate, la Regione: da noi 250 milioni ma oggi ignorati
Da ieri la linea C arriva a 22 fermate attive, per un tracciato di circa 19 chilometri, seguirà gli stessi orari delle altre due linee: il primo treno parte alle 5.30 e l’ultimo alle 23.30, tranne il sabato e la domenica quando gli ultimi convogli partiranno all’1.30 di notte. L’unica differenza con le linee A e B è la frequenza dei treni che per la C è di 12 minuti. Ed è questo il primo punto dolente della linea nuova, anche se l’obiettivo è ridurla prima a otto e poi, negli anni, a quattro. «La fermata della metro C San Giovanni apre con 7 anni di ritardo rispetto alla tabella di marcia e costi abnormemente lievitati», denuncia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, spiegando che «la spesa per l’opera ha superato i 3,7 miliardi di euro. A questo danno poi si aggiunge la beffa, ovvero il rischio di megacongestioni quotidiane nelle ore di punta, a causa del sovraffollamento delle due linee metropolitane negli orari in cui i cittadini si spostano per andare a scuola o al lavoro in centro. Per evitare disagi, quindi - conclude Rienzi - è necessario incrementare la frequenza dei treni sulla linea C».
Qualche rammarico arriva da chi ha lavorato in questi anni per la stazione. «Non cerchiamo polemiche in una giornata positiva e bella come questa, ma certamente c’è un po’ di amarezza, perché un risultato di squadra si festeggia in squadra. Noi il biglietto lo abbiamo pagato: è costato 250 milioni di euro, forse ci meritavamo di salire a bordo», commenta il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio a margine dell’inaugurazione . «Noi abbiamo ricevuto l’invito giovedì da cerimoniale a cerimoniale - aggiunge -. Forse sarebbe stato più utile ribadire il successo di tutti con un invito diretto, secondo me, al ministro Delrio e al presidente Zingaretti che è il grande finanziatore di questa opera».
Il dem Stefano Pedica denuncia: «La sindaca grillina deve ammettere che gli unici frutti che riesce a raccogliere sono quelli voluti dalle giunte di sinistra». A stretto giro gli risponde Enrico Stefàno, presidente delle commissione Trasporti: «È una metropolitana di tutti che va avanti nell’interesse della collettività».