MA NON C’È NIENTE DA RIDERE
Girano tante battute: qualcuna fa sorridere, altre meno. Ma sono tante, un flusso di sarcasmo che corre ininterrottamente attraverso gli invisibili tubi della rete. «Le buche stradali? Fotografate dai turisti che pensano siano d’epoca imperiale». «L’incendio del bus? Rivendicato dall’Atac». «I topi? Bullizzano le tartarughe nel centro». Più che dall’opposizione, la giunta capitolina sembra seriamente minacciata da un’ondata di risate, risate amare, che travolge tutto.
Oddio. Per consolarsi uno potrebbe pensare che perfino un’istituzione prestigiosa come l’Arma dei Carabinieri è stata, nel tempo, oggetto di storielle, fino a diventare l’archetipo stesso della barzelletta. Oppure si potrebbe ricordare come i romani siano da sempre abituati a realtà così paradossali da avere sviluppato una sorta d’indifferenza totale e millenaria. Salvo poi inventare le pasquinate, satire in versi contro i potenti di turno, deposte ai piedi o appese al collo delle statue per esprimere il malcontento popolare.
Insomma, la sindaca Raggi dovrebbe tener conto del fatto che, in materia di satira, la Capitale ha una certa tradizione: e che, moltiplicate da quella stessa rete che ha fatto la fortuna dei grillini, le celie potrebbero rivelarsi non così innocue. E’ vero, direte, il Movimento Cinque Stelle queste cose le sa: per forza, è stato inventato da un comico. Ed è anche vero che la satira, spesso, non va a parare nel Maggio francese, quando una risata cercò di seppellire il potere.
Il tema tuttavia non è la gara tra chi è più brillante nello scambio di sfottò, ma la capacità di governo della Capitale. E qui da ridere non c’è proprio niente: né per i governanti né per i governati. Per i primi l’argomento migliore sarebbe l’arma della serietà. L’esasperazione è forte ma i romani saprebbero apprezzare l’impegno: ad esempio uno sforzo, da parte dell’amministrazione, d’incentivare la diffusione delle buone pratiche, che pure ci sono. Come l’esperienza di Eur Spa, che ogni giorno pulisce le sue aree verdi, raccontata ieri da Maria Egizia Fiaschetti. Per i secondi l’argomento migliore sarebbe quello di mettere in campo un senso civico che in molti casi non si vede. Lo so, i problemi sono grandi, stratificati e antichi: l’Atac, le buche, i rifiuti, la viabilità. La loro soluzione non può passare che attraverso misure radicali. Senza clamore, senza retorica, ma spiegandole alla gente. Dimostrando che ripartire si può.