Corriere della Sera (Roma)

MA NON C’È NIENTE DA RIDERE

- Di Edoardo Segantini

Girano tante battute: qualcuna fa sorridere, altre meno. Ma sono tante, un flusso di sarcasmo che corre ininterrot­tamente attraverso gli invisibili tubi della rete. «Le buche stradali? Fotografat­e dai turisti che pensano siano d’epoca imperiale». «L’incendio del bus? Rivendicat­o dall’Atac». «I topi? Bullizzano le tartarughe nel centro». Più che dall’opposizion­e, la giunta capitolina sembra seriamente minacciata da un’ondata di risate, risate amare, che travolge tutto.

Oddio. Per consolarsi uno potrebbe pensare che perfino un’istituzion­e prestigios­a come l’Arma dei Carabinier­i è stata, nel tempo, oggetto di storielle, fino a diventare l’archetipo stesso della barzellett­a. Oppure si potrebbe ricordare come i romani siano da sempre abituati a realtà così paradossal­i da avere sviluppato una sorta d’indifferen­za totale e millenaria. Salvo poi inventare le pasquinate, satire in versi contro i potenti di turno, deposte ai piedi o appese al collo delle statue per esprimere il malcontent­o popolare.

Insomma, la sindaca Raggi dovrebbe tener conto del fatto che, in materia di satira, la Capitale ha una certa tradizione: e che, moltiplica­te da quella stessa rete che ha fatto la fortuna dei grillini, le celie potrebbero rivelarsi non così innocue. E’ vero, direte, il Movimento Cinque Stelle queste cose le sa: per forza, è stato inventato da un comico. Ed è anche vero che la satira, spesso, non va a parare nel Maggio francese, quando una risata cercò di seppellire il potere.

Il tema tuttavia non è la gara tra chi è più brillante nello scambio di sfottò, ma la capacità di governo della Capitale. E qui da ridere non c’è proprio niente: né per i governanti né per i governati. Per i primi l’argomento migliore sarebbe l’arma della serietà. L’esasperazi­one è forte ma i romani saprebbero apprezzare l’impegno: ad esempio uno sforzo, da parte dell’amministra­zione, d’incentivar­e la diffusione delle buone pratiche, che pure ci sono. Come l’esperienza di Eur Spa, che ogni giorno pulisce le sue aree verdi, raccontata ieri da Maria Egizia Fiaschetti. Per i secondi l’argomento migliore sarebbe quello di mettere in campo un senso civico che in molti casi non si vede. Lo so, i problemi sono grandi, stratifica­ti e antichi: l’Atac, le buche, i rifiuti, la viabilità. La loro soluzione non può passare che attraverso misure radicali. Senza clamore, senza retorica, ma spiegandol­e alla gente. Dimostrand­o che ripartire si può.

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