Corriere della Sera (Roma)

Asfalto killer, cade e si rompe un gomito

Attivista Lgbt: «Mi aspettano 3 mesi di cure». Oggi sarà operata

- Di Maria Egizia Fiaschetti

Era uscita di casa per andare al Parco vicino casa, a Monte Sacro, quando è inciampata in un dislivello della strada, dissestata in più punti, rompendosi il gomito. È successo venerdì a Maria Laura Annibali, presidente di Di’ Gay Project, che oggi sarà operata: «Mi aspettano tre mesi di riabilitaz­ione. Denunciare il Comune? Ci sto pensando».

Pensava di fare una passeggiat­a al parco sotto casa, in via Franco Sacchetti, nel quartiere Monte Sacro. Un tragitto di poche centinaia di metri, per riattivare i muscoli e prendersi una pausa dai mille impegni che si trova a gestire come presidente dell’associazio­ne «Di’ gay project».

Se non fosse che venerdì mattina Maria Laura Annibali, 73 anni, conosciuta come «la senatrice» romana del movimento per i diritti degli omosessual­i, in via Giovanni Papini ha perso l’equilibrio. Mentre percorreva la strada, dissestata in più punti, non si è accorta del dislivello ed è inciampata. L’asfalto gibboso le è costato una brutta caduta che, al netto del dolore e delle ferite, sulle prime non le sembrava poi così grave. «Sono finita faccia a terra e ho cercato di ripararmi con le mani — racconta da un letto nel reparto di ortopedia del Fatebenefr­atelli, dove è ricoverata in attesa dell’intervento — . Un inquilino del palazzo di fronte mi ha aiutata a rialzarmi, un altro mi ha preso sotto braccio e mi ha accompagna­ta a casa. Pensavo a una contusione, ma dopo 48 ore il fastidio è aumentato così mi sono decisa ad andare al pronto soccorso». I medici le hanno diagnostic­ato una frattura del capitello radiale informando­la che dovrà operarsi (oggi le inserirann­o una placca nel gomito). Assistita dalla moglie Lidia (la coppia si è unita civilmente due anni fa) che continua ad aggiornare la sua pagina Facebook, Maria Laura è preoccupat­a non solo per il recupero fisico, ma anche per la limitata mobilità alla quale la costringer­à la lunga riabilitaz­ione. «Mi aspettano tre mesi di fisioterap­ia — sospira — . Ho già disdetto una serie di appuntamen­ti e chissà quanti altri ne dovrò cancellare. Domani (oggi, ndr) sarei dovuta essere alla Camera per la Giornata internazio­nale contro l’omofobia...». Saltati anche una serie di incontri, la presenza al Gay Pride e la proiezione del suo film «L’altra metà del cielo» a Milano: «Avevo prenotato viaggio e albergo da un anno, mi toccherà rinunciare». Non ne fa soltanto una questione personale, la 73enne attivista, che sa di essere un punto di riferiment­o per l’intera comunità: «Sul mio profilo ho ricevuto più di 500 messaggi di solidariet­à — racconta con la voce che si incrina, commossa dall’abbraccio virtuale che un po’ la rasserena — . Mi chiedono: “E adesso come facciamo senza di te?”. Non immaginavo di ricevere tante manifestaz­ioni di affetto, chi fa volontaria­to sa di non doversi aspettare nulla in cambio. Se l’empatia la porta a cercare sempre la strada del dialogo non esclude che, una volta uscita dall’ospedale, possa chiedere conto di quanto le è capitato. Denuncerà il Comune? «È un’ipotesi che sto valutando».

Più della rabbia, è lo scoramento a renderla inquieta nelle ore che precedono l’intervento: «Sono romana de’ Roma da nove generazion­i, quanto sta accadendo è gravissimo. Il mio è un caso fra tanti, ma la città è sempre più abbandonat­a: vederla ridotta così fa male al cuore». Parole simili a quelle dettate a Lidia che si leggono sulla sua pagina: «Grazie Roma, eri una bella città. Ora guardati: triste, desolata e dolente, sembra che tu stia piangendo, chiedendo aiuto per essere Roma Capitale. Sì, la Roma di un tempo splendente, radiosa, ricca di alberi, di fiori e tanti giardini (ora diventati territorio dei tossici). Quanto mi manchi, Roma mia».

 ??  ?? Fiori d’arancioIl giorno del matrimonio fra Maria Laura Annibali (a sinistra con il cilindro), e Lidia Merlo. Entrambe in bianco, si sono sposate nella chiesa sconsacrat­a di Santa Maria in Tempulo
Fiori d’arancioIl giorno del matrimonio fra Maria Laura Annibali (a sinistra con il cilindro), e Lidia Merlo. Entrambe in bianco, si sono sposate nella chiesa sconsacrat­a di Santa Maria in Tempulo

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