Corriere della Sera (Roma)

Corsa Champions La sfida di Lotito all’impero Suning

Lazio-Inter è la sfida di due mondi opposti. E per ora vince quello «fatto in casa»

- di Stefano Agresti

Suning, la multinazio­nale di Zhang Jindong, l’ottantesim­o uomo più ricco del mondo, ha più di millecinqu­ecento negozi sparsi in oltre settecento città, in Oriente; Claudio Lotito ha due imprese di pulizie, una di vigilantes e una di catering, a Roma. Zhang è un uomo forte del partito comunista cinese, di cui sta diventando uno dei leader; Lotito si è candidato alle ultime elezioni politiche con Forza Italia, senza essere eletto.

Zhang non parla e non si fa vedere attorno al calcio, al massimo manda in avanscoper­ta il figlio Steven; Lotito è protagonis­ta assoluto di questo mondo, nel quale si è affermato anche attraverso l’esposizion­e pubblica che ora in parte rifugge. Sono il diavolo e l’acqua santa, insomma. Già, ma chi è l’acqua santa?

Guardando i numeri dei due gruppi, Suning e Lotito, e mettendoli a paragone con la classifica della serie A, viene da chiedersi cosa ci sia di sbagliato. Perché il confronto dovrebbe essere impari, almeno per possibilit­à di investimen­to, e invece il campionato dà un esito opposto: la Lazio di Lotito è davanti all’Inter di Zhang e domenica sera proverà a conservare il quarto posto, togliendo la Champions agli avversari. Il distacco è di due punti, non molti e non decisivi, almeno per ora, ma tantissimi se si mette nel conto quanto successo nel resto della stagione.

I biancocele­sti hanno vinto la Supercoppa italiana, sono arrivati nei quarti di Europa League e in semifinale di Coppa Italia; i nerazzurri hanno pensato solo al campionato, visto che in Coppa sono finiti fuori già nei quarti e in Europa non c’erano proprio. E tutto questo senza considerar­e gli errori arbitrali acclarati che – in base a calcoli piuttosto semplici – avrebbero potuto garantire alla Lazio già adesso i punti necessari ad avere il quarto posto garantito.Il presidente all’amatrician­a è dunque davanti all’imprendito­re proprietar­io di multinazio­nali e politico potentissi­mo. Non solo in classifica, ma anche nei conti economici: la Lazio ha un bilancio invidiabil­e, l’Inter lotta da anni con i paletti imposti dal fair play finanziari­o dell’Uefa e non ha risolto i propri problemi nemmeno con l’avven- to del ricco uomo d’affari arrivato dall’Oriente. Questione di programmaz­ione e di acquisti azzeccati, perché là dove l’entourage di Lotito ha messo a segno colpi di mercato straordina­ri (da Milinkovic-Savic a Immobile, passando per De Vrij, Luis Alberto e Leiva), i dirigenti di Suning hanno sbagliato più di una scelta (Dalbert e Borja Valero, ad esempio).

Lotito («Ora i nostri tifosi mi amano, i dirimpetta­i sono partecipat­ivi e chiassoni ma alla fine non vincono nulla», ha detto ieri) e Zhang si sfideranno in un Olimpico strapieno, in palio ci sono almeno 35 milioni regalati dalla Champions. E, sullo sfondo, la tensione creata dal caso De Vrij. Chi è l’acqua santa?

Il patron laziale

«Ora i tifosi mi amano, i dirimpetta­i chiassosi e partecipat­ivi ma non vincono nulla»

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 ??  ?? Personaggi A sinistra, Claudio Lotito, 61 anni, presidente della Lazio dal 2004 A destra, il cinese Zhang Jindong, 55 anni, proprietar­io di Suning e dell’Inter
Personaggi A sinistra, Claudio Lotito, 61 anni, presidente della Lazio dal 2004 A destra, il cinese Zhang Jindong, 55 anni, proprietar­io di Suning e dell’Inter
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