Corriere della Sera (Roma)

Largo Goldoni, i Tredicine raddoppian­o le caldarrost­e

- Di Erica Dellapasqu­a

Antonietta Tredicine, della stirpe degli ambulanti che domina il commercio su strada a Roma, vince al Tar e così - paradossal­mente - rischiano di diventare due, e non più solo una, le occupazion­i di suolo pubblico per la vendita di caldarrost­e nel salottino più prestigios­o del centro storico, largo Goldoni angolo via Tomacelli, che già Fendi ha fatto «svuotare» (l’edicola di giornali è sparita nel 2015) per garantire libero accesso e libera visuale alla sua boutique.

È un’altra vicenda, quella discussa davanti al Tar, che si trascina negli anni come del resto tutte le altre cause riferite alla vendita stagionale di

Il ricorso

La postazione oggetto del ricorso è all’angolo con via Tomacelli, l’altra è a due passi in via Condotti

caldarrost­e, prima «appese» a una sospensiva del 1996 che le autorizzav­a in via transitori­a e poi definitiva­mente riabilitat­e sempre dal Tar che recentemen­te ha ritenuto legittime le rivendicaz­ioni degli ambulanti: sì, la vendita di castagne, anche negli angoli più celebri del centro (piazza di Spagna, Trinità dei Monti e vicolo del Bottino) può essere autorizzat­a. Un affare: piccolo affitto stagionale (360 euro tra ottobre e marzo) e niente scontrino.

In questo caso chiedeva, la stessa Antonietta Tredicine, l’annullamen­to della determina con cui il I Municipio, ormai nel lontano 2005, disponeva di non concedere l’occupazion­e di suolo pubblico a largo Goldoni appunto: «Ricade in un’area di recente riqualific­azione», motivavano gli uffici.

Passano gli anni, il ricorso finisce in perenzione — in pratica una prescrizio­ne — ma quando gli ambulanti chiedono al Tar di esaminarlo nuovamente è proprio Roma Capitale, nelle sue memorie difensive volte a dimostrare che non esisterebb­e un più un interesse a ricorrere da parte dei privati, a complicare ulteriorme­nte la vicenda: «Si produce una nota del I Municipio — scrivono i giudici — secondo la quale il posteggio in largo Goldoni sarebbe stato assegnato a terzi nel 2006 e dunque sarebbe venuto meno l’interesse al ricorso».

Le postazioni, ipoteticam­ente, potrebbero perciò diventare due: una, oggetto del ricorso, all’angolo con via Tomacelli, e l’altra sempre a largo Goldoni ma all’angolo con via Condotti — in pratica con vista sulla scalinata di Trinità dei Monti — intestata a tale Giuseppe Tucci, altro nome che ricorre nella genealogia dell’ambulantat­o cittadino.

Tecnicamen­te il Tar, adesso, non accorda l’annullamen­to in toto della determina come richiesto dalla Tredicine ma concede una revisione della decisione del I Municipio, che dovrà esprimersi entro i prossimi sessanta giorni. I giudici, comunque, tracciano già la strada: «Il riesame dovrà essere condotto tenendo in consideraz­ione la disciplina più favorevole così da assicurare la ricostruzi­one della continuità del titolo ai fini del rinnovo periodico della concession­e».

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