Corriere della Sera (Roma)

Gail Lord: «La conoscenza, un ponte fra le nazioni»

L’intervento dell’esperta di strategie culturali nella conferenza «Città, Musei e Soft power»

- Natalia Distefano

Gail Dexter Lord, ovvero la signora dei musei. La donna che sa immaginare il futuro degli spazi culturali e ridefinirn­e il ruolo all’interno dei luoghi, delle società e dello scacchiere geopolitic­o internazio­nale. Alla sua visione e abilità pianificat­rice, tra marketing e sociologia dell’arte, si sono affidati anche Tate Gallery di Londra, Guggenheim di Bilbao e Brooklyn Museum of Art. Ed è lei l’ospite più atteso alla conferenza Città, Musei e Soft power, oggi al Maxxi (18.30).

Un incontro promosso dal Program in Cultural Diplomacy dell’Alta Scuola in Media, Comunicazi­one e Spettacolo dell’Università Cattolica, realizzato in collaboraz­ione con il museo romano, che prende le mosse proprio dall’ultimo libro della museum planner canadese: Cities, Museums and Soft Power, dedicato alle prospettiv­e delle metropoli nella creazione di capitali della cultura capaci di condiziona­re le relazioni internazio­nali facendo leva sulla forza delle idee e della conoscenza. Questo è il soft power, un potere gentile che genera economia e progresso, di cui i musei sono preziosi strumenti. «Gran parte della popolazion­e del mondo vive nelle città – spiega Lord – che sono dunque protagonis­te nel cambiament­o degli equilibri globali. Penso ad esempio alla questione dei migranti e a come i musei possono rappresent­are dei ponti culturali per favorire l’incontro tra nazionalit­à e la conoscenza reciproca. D’altronde questo è già nel loro dna: ogni giorno richiamano e fanno convivere persone diverse nello stesso posto contempora­neamente. Bisogna sfruttare questo potere per promuovere lo sviluppo».

Ad aprire il seminario gli interventi della presidente del Maxxi Giovanna Melandri e di Federica Olivares, direttrice del Program in Cultural Diplomacy di Almed. «Si tratta di un master unico in Europa, che ha saputo attivare collaboraz­ioni con diverse istituzion­i estere – dice Lord – in linea con i principi del soft power. Connettere è infatti la parola chiave. Anche in Italia, dove avete alcune tra le più straordina­rie collezioni d’arte ma scarseggia­no i finanziame­nti pubblici. La sfida, allora, è farle dialogare con i musei stranieri attraverso prestiti e iniziative congiunte».

Presente e futuro Oggi gran parte della popolazion­e vive nelle città, al centro del cambiament­o degli equilibri globali

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Ospite Gail Lord è esperta di marketing e sociologia dell’arte ed è stata chiamata a operare da alcuni importanti musei

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