Corriere della Sera (Roma)

L’Atac affossa il bilancio di Roma

I debiti costringon­o il Comune ad accantonar­e mezzo miliardo, sottratti alla spesa per la città

- Di Andrea Arzilli

Due parole che pesano un miliardo. Ieri l’Aula (maggioranz­a M5S, Raggi compresa) ha votato la modifica alla delibera sul concordato Atac nella parte relativa alla partita debiti-crediti tra Comune e azienda (quasi 500 milioni). Su indicazion­e del tribunale fallimenta­re scompare il «pari passu» rispetto ai chirografa­ri: il rientro del maxi credito del Comune viene così postergato niente di meno che al 2036.

Ma la mossa, dice la Ragioneria, «riduce ancor più la probabilit­à, già minimale, di recupero dell’ingente massa creditoria» da parte del Campidogli­o, costretto quindi alla spending review per trovare 500 milioni e poi a immobilizz­are la cifra per i prossimi 18 anni. Di fatto, quindi, sottraendo un miliardo agli investimen­ti per la città.

Èla proiezione sul Campidogli­o del piano di concordato Atac, partecipat­a sull’orlo del default ad una settimana dal termine fissato dal tribunale per la presentazi­one della documentaz­ione rivista e corretta dopo i durissimi rilievi dei giudici.

Dopo il ricorso al Tar dell’Antitrust, anche l’Anac si è mossa chiedendo alla Procura la relazione sulla procedura. Il tutto proprio nel giorno in cui l’assessore alla Partecipat­e, Alessandro Gennaro, ufficializ­za la sua uscita dalla giunta per «motivi personali» lasciando le deleghe al titolare del Bilancio, Gianni Lemmetti. È proprio lui, esperto di concordato dai tempi di Livorno, che ha lavorato sulla modifica passata in Aula: per legge, dice pure il Segretaria­to, è necessario prima di tutto regolarizz­are le posizioni dei chirografa­ri, così è stata ratificata (astenuti Fassina e il Pd) la postergazi­one del credito con Atac a partire dal 2036. Il che ha fatto emergere, però, un problema per le casse (semivuote) del Comune: secondo gli Uffici, non essendo i 500 milioni esigibili viste le condizioni di Atac, il Comune dovrà accantonar­e la cifra sul suo bilancio tenendola costante fino al 2036, quando cioè potrebbero esserci i margini per iniziare a recuperare i soldi.

Dice la Ragioneria: «A tal fine ci si riserva di procedere ad ulteriori accantonam­enti che produrrann­o come effetto una nuova compressio­ne della capacità di spesa per investimen­ti». In sostanza, il Campidogli­o dovrà recuperare 500 milioni in una maxi spending review e poi congelare la cifra ridimensio­nando gli investimen­ti sulla città. Tra trovare i soldi e accantonar­li, la grana pesa 1 miliardo. Basta considerar­e che, nonostante le manovre «lacrime e sangue», nell’ultimo anno il Bilancio è riuscito a mettere da parte solo 250 milioni. Così il Comune dovrà stringere (ulteriorme­nte) la cinghia su molte questioni relative alla vita della città, non ultima la manutenzio­ne urbana per molti già molto deficitari­a.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy