Ingegneri e geometri: «Il Campidoglio esca dall’immobilismo»
«Uffici immobili. La tua casa tracolla», anche nel prezzo, perché quasi impossibile da vendere. Con queste parole domattina in piazza del Campidoglio manifesteranno l’Ordine degli ingegneri e il Collegio dei geometri, accompagnati dagli agenti immobiliari e dai tecnici degli enti locali. Protesta - e proposte - contro una situazione che definiscono inaccettabile: 200 mila pratiche di condono edilizio accumulate dal 1985 e tremila istanze di affrancazione ferme (ovvero il riscatto dei bonus per le case di edilizia popolare). Pratiche che se smaltite porterebbero un patrimonio nelle casse comunali: più di un miliardo il condono; sette l’affrancazione, circa l’equivalente del debito capitolino. In più, bandi di gara fermi da oltre un anno e concorsi interni bloccati. «I professionisti - spiega Carla Cappiello, presidente degli ingegneri di Roma - si confrontano con un dipartimento di Urbanistica responsabile dello stallo in cui versano migliaia di transazioni immobiliari, interventi sul patrimonio edilizio, lavori di recupero delle periferie e rigenerazione urbana, procedure esecutive». Fermo anche il lavoro dei notai, per cui il presidente del Collegio dei geometri, Bernardino Romito, afferma che «è arrivato il momento di denunciare la completa destrutturazione dell’amministrazione, incapace di avvalersi delle sue professionalità interne». E nel pomeriggio le proposte al Tempio di Adriano, con invito all’assessore all’Urbanistica Luca Montuori: informatizzazione delle procedure con l’istituzione di uno sportello elettronico per l’affrancazione a cui potranno accedere anche i cittadini.