Corriere della Sera (Roma)

«Il Gioco» di D’Amicis Tanti ospiti al cocktail

- Roberta Petronio

«Penso che ogni libro debba contenere un elemento di sfida al lettore». Sono le parole di Carlo D’Amicis, autore de «Il Gioco» (Mondadori), romanzo in lizza per il Premio Strega 2018. E che sfida: «È un libro sul desiderio, molto più affascinan­te del sesso» spiega l’autore dopo aver ringraziat­o la casa editrice per il coraggio di pubblicare e candidare un libro così trasgressi­vo. Per entrare nella cinquina dei finalisti bisogna lottare, convincere il maggior numero possibile dei 400 votanti, impegnati nella lettura dei 12 volumi in competizio­ne. L’altra sera, il cocktail di «propaganda» di D’Amicis, nello spazio Lab174, ha radunato una discreta fetta dei giurati: Fabiano Fabiani e Marino Sinibaldi, Antonio Calabrò, Pierluigi Battista, Carlotta Tagliarini, Riccardo Chiaberge, Lorenza Foschini, e Renata Colorni, curatrice dei Meridiani Mondadori. E poi Nora Alberti (famiglia degli ideatori del Premio), Francesca d’Aloja (proprio ieri ha presentato il suo libro «Cuore, sopporta» alla Casa delle Letteratur­e) con Edoardo Albinati, vincitore dell’edizione 2016 e unico scrittore a rifiutare di entrare (di diritto) tra i «grandi elettori». Il candidato li avrà convinti? Si discute davanti a un cocktail miscelato con il liquore giallo di Benevento.

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