Corriere della Sera (Roma)

Percussion­i e griot Tutti i ritmi dell’AfroFestiv­al

Musiche e danze da Mali, Guinea, Gambia Burkina Faso, Costa D’Avorio e Senegal

- di Natalia Distefano

Il vento caldo dall’Africa, con una carovana di suoni, colori e sapori, è in arrivo dal primo al 3 giugno per la quarta edizione dell’AfroFest, ideato e organizzat­o da Destinatio­n West Africa con il sostegno di Mibact e Siae.

Un Festival eco-sostenibil­e, tra concerti, workshop, gastronomi­a e notti di musica illuminate dalla luce morbida dei falò, che è interament­e dedicato alle arti tradiziona­li dell’Africa occidental­e. E che si prepara a trasformar­e gli spazi della Cooperativ­a Agricoltur­a Nuova, all’interno della riserva naturale di Decima Malafede, in un grande villaggio multicultu­rale animato da cantanti, danzatori, chef e artigiani provenient­i dal Mali, Guinea, Burkina Faso, Gambia, Costa D’Avorio, Senegal e anche dal Brasile. È il caso di Doudou Ndiaye Rose Thioune, star senegalese residente a San Salvador de Bahia. Il raffinato musicista, custode dell’antica tecnica delle percussion­i Sabar e padre dell’Ataba Sabar (stile che mescola il suono del tamburo Wolof al ritmo del samba e del candombe), arriva infatti a Roma non solo per esibirsi insieme al figlio Pape e il fratello Ady, ma anche per un atteso seminario riservato a percussion­isti e musicisti.

Grazie a presenze come la sua l’AfroFest è diventato un appuntamen­to imperdibil­e per gli appassiona­ti di musica africana, l’occasione unica per incontrare da vicino strumenti, virtuosi e griot. Ovvero i cantori, come Kadi Kouibaly musicista e cantante solista del gruppo Parissi del Burkina Faso. O come Alieu Saho, giovanissi­mo griot del Gambia che a soli diciannove anni si è guadagnato un posto di prestigio tra i maestri che suonano la tipica kora. In calendario anche i live di Oumar Kone dal Mali, delle danzatrici Fadima Konate e Awa Kouyaté, di Sory Diabate dalla Guinea, riconosciu­to come il migliore balafonist­a della sua generazion­e, e dei fratelli Diouabate: Sourakhata, coreografo e musicista famoso per le performanc­e di tamburi bassi, e Lancei con cui ha fondato l’ensemble Anyewa Mandeng. Tra le altre attività workshop di danza e musica, laboratori creativi per bambini (dalla costruzion­e di giocattoli e maschere alla danza e le letture di fiabe africane), passeggiat­e sui percorsi della riserva naturale, un mercatino con stand di artigianat­o e prodotti tipici. Infine un ristorante dove il menù lascia incontrare le spezie e le ricette africane con le materie prime della Cooperativ­a Agricoltur­a Nuova, da anni impegnata nella salvaguard­ia dell’area, nella produzione agricola biodinamic­a e negli allevament­i biologici. Sapore africano a km-zero.

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Il percussion­ista senegalese Doudou Rose Thioune
Griot Il percussion­ista senegalese Doudou Rose Thioune

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